Welfare aziendale premiale: benefici, criteri ed esempi per un piano efficace
Alla scoperta del welfare aziendale: come creare un piano di welfare premiale vantaggioso e realmente efficace, a beneficio dell’azienda e dei dipendenti.
Il welfare aziendale non si limita a premiare i dipendenti, ma è una strategia per migliorare il loro benessere e la produttività aziendale. Pur con vincoli normativi, è possibile incentivare i lavoratori con benefit legati a obiettivi di gruppo. I vantaggi, anche dal punto di vista fiscale e contributivo, sono sia per l’azienda che per i dipendenti. Fondamentale, a tale proposito, è la definizione di un piano di welfare ben strutturato, basato su obiettivi chiari e KPIdefiniti. In questo articolo vedremo come creare un piano di welfare premiale
Indice
A cosa serve il welfare
La funzione del welfare aziendale non è quella di premiare i lavoratori, ma di aumentare il loro benessere e migliorare la qualità della vita all’interno dell’ambiente di lavoro. Ciononostante, la risposta alla domanda: “Posso premiare i miei lavoratori attraverso il welfare?” è comunque affermativa, ma a condizione che si rispettino alcune regole. Chi si occupa di welfare aziendale sa perfettamente che, ad esempio, l’attuale normativa non permette di premiare il singolo dipendente, ma impone di estendere la premialità all’intera popolazione aziendale, oppure a gruppi di lavoratori accomunati da caratteristiche contrattuali simili.
In generale, identificare i KPI aziendali
L’idea alla base di questa strategia è che i lavoratori, grazie all’istituzione di un sistema di premi non monetari, siano stimolati a raggiungere determinati traguardi aziendali. A riguardo, è bene ricordare che i benefit welfare non contribuendo alla formazione del reddito da lavoro, non sono oggetto di imposte e contributi, risultando estremamente vantaggiosi sia per i dipendenti che per la stessa azienda.
Come detto poc’anzi, per rendere efficace un piano di welfare è innanzitutto necessario individuare gli indicatori di performance più rilevanti, quali ad esempio:
- l’aumento della produttività;
- il miglioramento della qualità del lavoro;
- l’incremento della soddisfazione dei clienti.
Al raggiungimento degli obiettivi prefissati, l’azienda è libera di erogare ai lavoratori indicati nel
Adottare questo modello aiuta a migliorare il clima aziendale e scaturisce un maggiore coinvolgimento dei lavoratori.
È possibile corrispondere a ogni lavoratore una diversa somma?
Uno degli aspetti più rilevanti nella gestione di un piano di welfare premiale riguarda la possibilità di differenziare l’importo dei benefit erogati ai lavoratori.
Come precedentemente accennato, il welfare aziendale deve essere destinato alla generalità dei dipendenti o a categorie omogenee, così da garantire il rispetto della normativa fiscale. Ciononostante, esiste un modo per proporzionare il beneficio anche per singolo dipendente, nel rispetto di elementi oggettivi legati al rapporto di lavoro.
La normativa attualmente vigente permette di assegnare somme diverse ai lavoratori solo se il criterio di selezione si basa su parametri oggettivi, come ad esempio:
- il livello contrattuale (impiegati, quadri, dirigenti);
- l’anzianità aziendale;
- il reparto o l’area di competenza;
- la sede di lavoro.
Al contrario, non è consentito differenziare i benefit sulla base del raggiungimento di obiettivi individuali, poiché questo contrasterebbe con il principio di equità previsto dalla normativa. Tradotto in parole semplici, non è possibile erogare somme diverse sulla base di performance puramente personali.
Posto il rispetto degli obiettivi aziendali, è possibile, però, creare un regolamento di welfare in cui siano riconosciuti importi differenziati in base alle condizioni contrattuali soggettive. Tipico, ad esempio, è il caso di un regolamento di welfare in cui è previsto un importo generalizzato per un determinato gruppo di lavoratori, ma il cui valore è proporzionato all’orario di lavoro contrattuale, con una chiara distinzione tra chi è impiegato part-time e chi full-time.
Welfare premiale: alcuni esempi
Vediamo, ora, alcuni esempi di come è possibile realizzare un regolamento di welfare che premia i lavoratori sulla base degli obiettivi aziendali raggiunti.
Esempio 1: aumento della produttività
Un’azienda manifatturiera stabilisce un obiettivo di aumento della produttività del 10%. Se il KPI viene raggiunto, ogni lavoratore riceverà 500€ di credito welfare, da utilizzare per buoni benzina, trasporto pubblico o servizi di conciliazione vita-lavoro.
Esempio 2: soddisfazione dei clienti
Un’azienda commerciale si propone di migliorare il customer satisfaction index del 15%. Se il risultato viene raggiunto, i dipendenti ricevono voucher per il tempo libero, come abbonamenti a teatri o viaggi premio.
Esempio 3: innovazione e formazione
Un’azienda tecnologica incentiva la formazione continua dei dipendenti, premiando con un credito welfare di 400€chi partecipa a corsi di aggiornamento, incentivando la crescita professionale e il miglioramento delle competenze.
Come si costruisce un regolamento di welfare efficace
Ora che abbiamo identificato i vantaggi del welfare aziendale e visto alcuni esempi pratici, è fondamentale comprendere il processo di costruzione di un regolamento di welfare
Il primo passo consiste nel definire gli obiettivi generali dell’azienda e individuare i KPI aziendali utilizzabili come indicatori di successo. Fatto questo, occorre stabilire criteri oggettivi per la distribuzione dei benefit, evitando discriminazioni e garantendo trasparenza.
Il regolamento di welfare deve, quindi, contenere:
- la descrizione degli obiettivi aziendali;
- la definizione dei KPI rilevanti;
- l’identificazione dei destinatari;
- la tipologia di benefit previsti;
- la condizioni e modalità di erogazione.
Ultima ma non meno importante, la comunicazione del piano: affinché il piano di welfare possa dirsi realmente coerente ed efficace, i lavoratori devono essere informati in modo chiaro in merito ai benefici previsti, le regole di assegnazione e le modalità di fruizione.
Un regolamento di welfare ben strutturato non solo consente all’azienda di ottimizzare il budget destinato al personale, ma favorisce anche l’instaurazione di un ambiente lavorativo positivo e motivante.