Usare foto per meme e satira è legale?
È legale usare foto di persone per creare meme o contenuti satirici? La risposta è complessa: bilancia libertà di espressione (satira), diritto all’immagine, reputazione e copyright. Questa guida spiega i limiti (continenza, rispetto del decoro, eccezioni diritto d’autore come parodia/pastiche) e quando l’uso è lecito o rischioso.
I meme sono diventati un linguaggio universale su internet. Immagini, spesso fotografie di persone note o comuni, vengono riprese, modificate e associate a testi ironici, critici o umoristici, diffondendosi viralmente sui social network e nelle chat. Allo stesso modo, la satira online utilizza frequentemente immagini per veicolare il suo messaggio pungente. Ma dietro la leggerezza di un meme o l’irriverenza della satira si nascondono questioni legali complesse.
La risposta richiede un attento bilanciamento tra diversi diritti fondamentali: la libertà di espressione da un lato, e il diritto all’immagine, alla reputazione e il diritto d’autore dall’altro. Vediamo quali sono le regole e i limiti da rispettare, secondo la legge italiana e le interpretazioni più recenti.
Indice
È permesso fare satira o creare meme utilizzando fotografie di altre persone?
In linea di principio, la creazione e la diffusione di contenuti satirici o umoristici, anche quando si avvalgono di fotografie che ritraggono persone, rientrano nell’ambito della
La satira, in particolare, è riconosciuta dalla giurisprudenza come una forma specifica e qualificata di espressione del pensiero, spesso anche più ‘libera’ della cronaca o della critica diretta. Viene descritta come una modalità “corrosiva e spesso impietosa” del diritto di critica, che utilizza il paradosso, l’iperbole, l’accostamento surreale e l’alterazione consapevole dei tratti della persona o della situazione rappresentata per esprimere un giudizio ironico, canzonatorio o di critica sociale e politica (vedi Tribunale DI Roma, sez. 1, sentenza n. 16620/2015).
Tuttavia, questa ampia libertà non è priva di limiti. Deve sempre confrontarsi e bilanciarsi con altri diritti e valori altrettanto importanti tutelati dal nostro ordinamento, primo fra tutti il rispetto della dignità e della reputazione della persona raffigurata, oltre ai diritti di chi ha scattato la fotografia.
Quali sono i limiti specifici che la satira deve rispettare per essere considerata lecita?
Anche la satira, pur godendo di margini più ampi rispetto ad altre forme di espressione, incontra dei limiti invalicabili per non diventare un’attività illecita. I principali paletti che la giurisprudenza ha delineato sono:
- limite della continenza espressiva: sebbene alla satira sia concesso un linguaggio più pungente, eccessivo e “graffiante” rispetto alla critica ordinaria (vedi Tribunale Firenze, sez. 2, sentenza n. 316/2023), essa non deve comunque degenerare nell’insulto personale gratuito, nella volgarità fine a se stessa o in una rappresentazione ripugnante che abbia come unico o prevalente scopo quello di suscitare disprezzo e ledere la dignità umana della persona ritratta. Accostamenti volgari o la deformazione dell’immagine sono ammessi solo se funzionali al messaggio satirico e non gratuiti. La maggior parte dei giudici ritiene che anche la satira debba rispettare un nucleo minimo di “continenza”, pur valutato con maggiore elasticità (vedi Cass. Civ., Sez. 6, N. 32380 del 11-12-2019; Corte d’Appello Bari, sez. 3, sentenza n. 2223/2021);
- limite della funzionalità al messaggio critico: l’aggressione satirica deve essere collegata strumentalmente alla manifestazione di un dissenso o di una critica verso opinioni, comportamenti, ruoli o fatti che coinvolgono il soggetto rappresentato. Non può essere un attacco “ad personam” completamente slegato da un contesto critico riconoscibile, che si risolva in una gratuita e distruttiva demolizione dell’onore e della reputazione del soggetto preso di mira (Tribunale Roma, sez. 1, sentenza n. 16620/2015);
- rapporto con la verità dei fatti: A differenza della cronaca, la satira non è vincolata al rigido rispetto della verità storica dei fatti, potendo utilizzare l’esagerazione, il paradosso e la metafora surreale. Tuttavia, non può consistere nell’attribuzione diretta e specifica a una persona di fatti precisi, gravi, non veri e lesivi della sua reputazione (ad esempio, accusare falsamente Tizio di aver commesso un reato che non ha commesso). La satira parte dalla realtà per reinterpretarla, ma non può creare dal nulla accuse infamanti e circostanziate. Deve pur sempre esserci un aggancio, seppur deformato, a un nucleo fattuale o a un contesto riconoscibile (Tribunale Milano, sez. 1, sentenza n. 6753/2017).
Serve sempre il consenso della persona per usare la sua fotografia in un meme o per satira?
La regola generale, stabilita dall’articolo 96 della Legge sul Diritto d’Autore (LDA – Legge n. 633/1941), è che
Tuttavia, l’articolo 97 della stessa legge prevede delle eccezioni importanti, in cui il consenso non è necessario. Le eccezioni più rilevanti per il nostro discorso sono:
- quando la persona ritratta è notoria (personaggio famoso) o ricopre un ufficio pubblico;
- quando la riproduzione è collegata a fatti, avvenimenti o cerimonie di interesse pubblico o che si sono svolti in pubblico. Molte foto usate nei meme, specialmente quelle di personaggi pubblici o scattate durante eventi pubblici, potrebbero rientrare in queste categorie.
Ma – ed è un “ma” fondamentale – lo stesso articolo 97, al secondo comma, pone un limite invalicabile anche a queste eccezioni: la pubblicazione dell’immagine, anche se teoricamente giustificata da una delle eccezioni (es. notorietà del soggetto),
Questo significa che, anche se utilizzi la fotografia di un politico famoso (per cui non servirebbe il consenso in base al primo comma dell’art. 97), se il meme o il contenuto satirico che crei utilizzando quella foto è talmente offensivo, degradante o lesivo della sua dignità da superare i limiti della satira e lederne la reputazione o il decoro, allora l’uso di quell’immagine diventa illecito ai sensi del secondo comma dell’art. 97 LDA (oltre che potenzialmente diffamatorio). Il bilanciamento tra diritto di satira e tutela dell’immagine/reputazione è quindi fondamentale.
Posso usare liberamente qualsiasi immagine trovi su internet?
Oltre ai diritti della persona ritratta, bisogna considerare i diritti d’autore sulla fotografia. Una fotografia può essere essa stessa un’opera protetta. La Legge sul Diritto d’Autore (LDA) distingue principalmente tra:
- opere fotografiche: quelle dotate di carattere creativo, con una chiara impronta personale dell’autore nella scelta del soggetto, della composizione, dell’inquadratura, delle luci. Godono della piena tutela del diritto d’autore;
- semplici fotografie: quelle che riproducono persone, fatti o aspetti della realtà senza particolare elaborazione creativa (es. fototessere, foto documentaristiche comuni). Godono di diritti connessi (diritto a un compenso per l’uso, diritto all’indicazione del nome del fotografo), ma la tutela è meno estesa rispetto alle opere creative. Molte immagini usate per i meme potrebbero rientrare in questa categoria;
- fotografie di semplice documentazione: riproduzioni di scritti, documenti, oggetti materiali, disegni tecnici, ecc., che non godono di protezione autorale specifica.
Anche ammesso che una fotografia sia protetta, il diritto d’autore non è assoluto. La legge prevede delle
- eccezione per parodia, caricatura: a seguito del recepimento di una direttiva europea (con il D.Lgs. 177/2021), l’articolo 102-nonies della LDA ora consente esplicitamente l’utilizzo di opere protette (incluse le fotografie) per finalità di caricatura, parodia o pastiche, specialmente nell’ambito dei contenuti caricati dagli utenti su piattaforme online. Questa è una novità importante che offre una base legale più solida a molte forme di meme e contenuti satirici che rielaborano opere esistenti in chiave comica, critica o imitativa.
- eccezione per citazione, critica, discussione: l’articolo 70 della LDA permette da tempo la riproduzione di «brani o parti di opera» (che possono includere una fotografia o una sua parte) per uso di critica o di discussione, nei limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera. Un meme che usa una foto per commentare un evento o criticare un personaggio potrebbe, in alcuni casi, rientrare in questa eccezione;
- test dei Tre Stadi: è importante ricordare che tutte le eccezioni al diritto d’autore devono essere interpretate in modo restrittivo e, secondo un principio generale derivante dalle convenzioni internazionali, non devono entrare in conflitto con la normale utilizzazione economica dell’opera e non devono arrecare un pregiudizio ingiustificato ai legittimi interessi del titolare dei diritti.
Cosa significa l’eccezione per «parodia, caricatura e pastiche» introdotta di recente? È un via libera ai meme?
L’introduzione formale nel nostro ordinamento delle eccezioni specifiche per
Va sottolineato che:
- la parodia è l’imitazione comica o critica di un’opera o di uno stile riconoscibile;
- la caricatura è l’esagerazione comica dei tratti di una persona o di una situazione;
- il pastiche è un termine più ampio che indica un’opera creata imitando lo stile di un altro autore o assemblando elementi eterogenei (e molti meme rientrano in questa logica di collage e rielaborazione).
Questa nuova norma offre una maggiore certezza giuridica a chi crea e condivide meme o contenuti satirici che riutilizzano opere protette come le fotografie. Tuttavia, non è un “via libera” incondizionato. L’uso deve essere effettivamente riconducibile a una di queste finalità espressive e, soprattutto, deve sempre rispettare gli altri limiti che abbiamo visto: non deve essere diffamatorio, non deve ledere la dignità della persona ritratta in modo sproporzionato e deve rispettare i principi generali del diritto d’autore (come il test dei tre stadi). È una difesa importante, ma non rende automaticamente lecito qualsiasi meme.
Fa differenza se la persona nella foto che uso per il meme è un politico famoso o un mio amico/conoscente privato?
Chi sceglie di esporsi sulla scena pubblica (politici, personaggi dello spettacolo, sportivi di fama, ecc.) accetta implicitamente un livello maggiore di attenzione mediatica e di critica. La giurisprudenza riconosce costantemente che queste figure devono tollerare una satira e una critica più incisive, anche aspre e irriverenti, rispetto ai privati cittadini. Il loro diritto all’immagine è attenuato dall’interesse pubblico alla loro notorietà e alle loro azioni. Ciò non significa che possano essere diffamati impunemente, ma i limiti della critica e della satira nei loro confronti sono più ampi.
Le persone comuni, che non hanno alcuna notorietà pubblica, godono invece della massima tutela della loro immagine, della loro reputazione e della loro vita privata. Utilizzare la fotografia di un privato cittadino (un amico, un collega, uno sconosciuto trovato online) per creare un meme, anche se inteso solo come scherzoso all’interno di un gruppo ristretto, è
Cosa rischio se uso una foto in modo illecito per creare un meme o un contenuto satirico?
Utilizzare una fotografia altrui per meme o satira superando i limiti legali può esporti a diverse azioni legali e richieste di risarcimento:
- la persona ritratta può farti causa chiedendo il risarcimento del danno (sia patrimoniale, se dimostrabile, sia non patrimoniale) per l’uso non autorizzato e lesivo della sua immagine (ai sensi dell’art. 10 c.c. e artt. 96-97 LDA);
- se il contenuto del meme è ritenuto diffamatorio (lesivo della reputazione), la persona può chiederti il risarcimento dei danni morali e all’immagine (ai sensi dell’art. 2043 c.c.);
- se il contenuto è diffamatorio, puoi essere denunciato penalmente (art. 595 c.p.), rischiando una condanna penale (multa o reclusione) e il pagamento di una provvisionale alla parte civile;
- il fotografo (o l’agenzia, o chi detiene i diritti sulla foto originale) può farti causa per violazione del copyright, chiedendo la cessazione dell’uso illecito e il risarcimento del danno patrimoniale subito per il mancato guadagno o per lo sfruttamento non autorizzato;
- sia il giudice civile sia quello penale possono ordinarti di rimuovere il contenuto illecito da internet e da qualsiasi piattaforma su cui è stato diffuso.