730 precompilato: 7 controlli da fare prima dell'invio
Guida alla compilazione e controllo dei del modello 730 precompilato prima dell’invio (dal 15 maggio). Verifica CU, spese mediche, mutui, lavori, affitti per evitare errori e massimizzare i rimborsi.
Il Modello 730 precompilato rappresenta una delle più grandi semplificazioni fiscali degli ultimi anni per lavoratori dipendenti e pensionati italiani. Accessibile online nell’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate già dal 30 aprile, promette di rendere la dichiarazione dei redditi un processo più rapido e meno stressante. La tentazione di accettare tutto “a scatola chiusa” e inviare subito è forte, specialmente considerando che dal 15 maggio 2025 si apre la finestra per l’invio telematico (in modalità fai-da-te o tramite intermediario).
L’anno scorso, infatti, quasi un milione di contribuenti ha inviato la dichiarazione nei primissimi giorni. Ma questa fretta è sempre una buona consigliera? Nonostante la comodità, il 730 precompilato non è esente da possibili errori, omissioni o dati incompleti che potrebbero farti perdere detrazioni a cui hai diritto o esporti a controlli futuri. Per questo è fondamentale sapere cosa verificare. Questa guida illustra : 7 controlli da fare prima dell’invio del 730 precompilato, i punti chiave suggeriti dagli esperti su cui concentrare l’attenzione prima di cliccare su “Invia”, per una dichiarazione serena, corretta e vantaggiosa. Dedicare un po’ di tempo a queste verifiche, magari proprio in questi giorni che precedono il 15 maggio, può fare la differenza.
Indice
Cos’è il Modello 730 precompilato e da quando posso inviarlo?
Il 730 precompilato è un modello di dichiarazione dei redditi che l’Agenzia delle Entrate elabora utilizzando le informazioni che già possiede o che riceve da terzi. Queste includono:
- i dati delle Certificazioni Uniche (CU) inviate dai datori di lavoro o enti pensionistici;
- le spese sanitarie comunicate da farmacie, medici, strutture sanitarie;
- gli interessi passivi sui mutui comunicati dalle banche;
- i premi assicurativi;
- le tasse universitarie;
- le spese funebri;
- le spese per l’asilo nido;
- alcune spese scolastiche;
- i dati relativi a immobili (catasto, compravendite);
- i bonifici per lavori di ristrutturazione edilizia;
- le spese condominiali per lavori sulle parti comuni comunicate dagli amministratori;
- erogazioni liberali comunicate da alcuni enti.
Puoi visionare il tuo 730 precompilato (in modalità ordinaria o semplificata) nella tua area riservata sul sito dell’Agenzia delle Entrate (accedendo con SPID, Carta d’Identità Elettronica – CIE o Carta Nazionale dei Servizi – CNS) già dal 30 aprile 2025. Tuttavia, potrai accettarlo così com’è, oppure modificarlo/integrarlo e inviarlo telematicamente, solo a partire dal 15 maggio 2025. La scadenza finale per l’invio del Modello 730 è il
Perché è importante controllare il 730 precompilato prima di inviarlo, anche se sembra tutto corretto?
Affidarsi ciecamente ai dati precaricati può comportare dei rischi o degli svantaggi.
A volte i dati trasmessi all’Agenzia da terzi possono contenere errori, essere incompleti o mancare del tutto (es. una CU di un breve rapporto di lavoro, una spesa medica non trasmessa dalla struttura, gli interessi del mutuo non comunicati correttamente dalla banca).
Molte spese detraibili o deducibili non vengono comunicate automaticamente all’Agenzia (es. spese sportive per i figli, donazioni a ONLUS non comunicanti, spese per l’affitto se non si è usufruito di bonus specifici). Se non le inserisci tu manualmente, perdi il relativo beneficio fiscale.
Situazioni personali o relative agli immobili possono essere cambiate durante l’anno (es. cambio di residenza, un immobile prima affittato ora sfitto) e questi dati potrebbero non essere aggiornati nella precompilata, portando a calcoli errati (es. su IMU o cedolare secca).
È vero che accettare il 730 precompilato senza modifiche solitamente esclude dai controlli formali sui documenti relativi agli oneri comunicati (come le spese mediche). Tuttavia, se modifichi anche un solo dato precaricato o aggiungi una spesa manualmente, quella specifica modifica o aggiunta sarà soggetta a possibile controllo documentale (l’Agenzia potrebbe chiederti le pezze giustificative). È quindi fondamentale modificare solo se si è sicuri e si hanno i documenti pronti. Rimane sempre possibile, inoltre, un controllo “sostanziale” sulla verifica dei requisiti per godere di un’agevolazione, anche se i dati non sono stati modificati.
Quali sono allora i controlli fondamentali suggeriti dagli esperti? (I 7 Controlli Chiave)
Ecco le sette aree principali su cui focalizzare la tua attenzione prima del 15 maggio:
1° Controllo: le Certificazioni Uniche (CU) ci sono tutte?
A chi serve. soprattutto se nel 2024 hai cambiato lavoro, hai avuto più rapporti di lavoro contemporaneamente (anche part-time), hai percepito l’indennità di disoccupazione NASpI o hai svolto collaborazioni coordinate e continuative (co.co.co) o prestazioni occasionali con ritenuta d’acconto.
Cosa verificare. Assicurati che nel Quadro C (redditi di lavoro dipendente e assimilati) o nel Quadro D (altri redditi) siano presenti e correttamente riportati i dati di tutte le Certificazioni Uniche che hai ricevuto o avresti dovuto ricevere. La mancanza di una CU porta a una dichiarazione incompleta e potenzialmente a sanzioni.
Nota: anche se precompilati, i dati reddituali derivanti dalle CU possono essere oggetto di verifica da parte dell’Agenzia.
2° Controllo: le spese mediche sono corrette e complete?
Verifica di dettaglio. Le spese mediche sono tra le più comuni e numerose. Non fermarti al totale indicato nel Quadro E. Utilizza la funzione “Vedi dettaglio” (o analoga) presente nella sezione dedicata sul sito dell’Agenzia. Qui troverai l’elenco delle singole spese (scontrini parlanti, fatture mediche, ticket) che sono state comunicate al Sistema Tessera Sanitaria.
Occhio alle anomalie. Verifica innanzitutto le spese mancanti: confronta l’elenco online con le ricevute in tuo possesso. Se una spesa detraibile manca (es. per mancata trasmissione da parte della farmacia o del medico), puoi
Accertati delle spese presenti ma non sommate: A volte una spesa compare nell’elenco dettagliato ma non contribuisce al totale detraibile precalcolato, magari perché classificata come “AA – Altre spese” o per altri motivi tecnici. Clicca sulla singola voce per capirne il motivo. Se ritieni che la spesa sia invece detraibile (es. una visita specialistica correttamente pagata), devi modificare manualmente il totale delle spese mediche nel Quadro E, riportandolo alla cifra corretta.
Ricorda: modificare il totale precompilato delle spese mediche o aggiungere spese manualmente apre alla possibilità di un controllo documentale su quelle specifiche voci. Se accetti il dato precompilato senza modifiche, su quelle spese comunicate e non variate non ci sarà (di norma) controllo documentale.
3° Controllo: ho ricevuto rimborsi da casse sanitarie? Come verificarli?
Rimborsi per spese anni precedenti
Evita la doppia penalizzazione. Se tu avevi già sottratto l’importo di queste spese (per la parte che sapevi sarebbe stata rimborsata) dal totale delle spese mediche portate in detrazione nella dichiarazione dell’anno scorso (presentata nel 2024 per i redditi 2023), allora devi cancellare l’importo precompilato nel rigo D7 di quest’anno. Altrimenti pagheresti le tasse su un rimborso che di fatto ha già ridotto una tua precedente detrazione.
Come controllare. Recupera le distinte di liquidazione o i prospetti annuali che solitamente le casse sanitarie mettono a disposizione online o inviano via email, dove sono dettagliati i rimborsi per anno di competenza della spesa.
4° Controllo: interessi del mutuo e altre spese comuni (assicurazioni, università) sono presenti?
Dati solitamente precaricati. Gli interessi passivi sul mutuo per l’abitazione principale, i premi per assicurazioni vita e infortuni, le tasse universitarie, le spese funebri, le rette per l’asilo nido sono generalmente presenti nella precompilata, perché banche, assicurazioni, università e altri enti comunicano questi dati all’Agenzia.
Nonostante l’affidabilità sia alta, controlla che queste voci siano presenti e che gli importi siano corretti. Sono state segnalate ancora mancanze occasionali, ad esempio sugli interessi del mutuo (magari per mutui cointestati o rinegoziati) o sulle quote pagate per il riscatto della laurea ai fini pensionistici.
Se una di queste spese detraibili manca, devi recuperare il documento giustificativo (es. la certificazione annuale della banca sugli interessi passivi, la ricevuta di pagamento delle tasse universitarie) e inserire manualmente il dato nel Quadro E della dichiarazione. Conserva il documento.
5° Controllo: le spese scolastiche (mensa, gite) sono state caricate correttamente?
Le spese per la frequenza scolastica dei figli (dalla scuola dell’infanzia alle superiori) sono entrate relativamente da poco nella precompilata e i dati sono spesso parziali.
Cosa controllare. Potresti trovare precaricati solo piccoli importi relativi a tasse di iscrizione, assicurazioni scolastiche o contributi per gite e uscite didattiche. La voce di spesa spesso più rilevante, la retta della mensa scolastica, è frequentemente assente, specialmente se il servizio è gestito da società esterne o cooperative e non direttamente dal Comune o dalla scuola. In questo caso, devi aggiungere manualmente l’importo nel Quadro E, basandoti sull’attestazione dei pagamenti che solitamente il gestore della mensa invia o rende scaricabile online.
Attenzione al Foglio Informativo. A volte, alcune spese scolastiche comunicate potrebbero non essere inserite direttamente nei righi del 730, ma solo riportate nel “foglio informativo”
6° Controllo: quali spese devo quasi sempre aggiungere io manualmente?
Oneri non comunicati. Ci sono diverse spese detraibili o deducibili che, per loro natura, non vengono comunicate automaticamente all’Agenzia delle Entrate e quindi non le troverai mai (o quasi mai) precompilate. Devi essere tu a ricordarti di inserirle. Tra le più comuni:
- spese per attività sportive praticate dai ragazzi: quelle sostenute per figli tra i 5 e i 18 anni iscritti a palestre, piscine, associazioni sportive dilettantistiche (fino a un massimo di spesa detraibile per ragazzo);
- spese di intermediazione immobiliare: la parcella pagata all’agenzia immobiliare per l’acquisto dell’abitazione principale;
- erogazioni liberali (donazioni): versamenti a ONLUS, APS, enti del terzo settore, partiti politici (se non comunicate dall’ente stesso);
- spese veterinarie: queste a volte sono parzialmente precaricate, ma è bene verificarne la completezza;
- spese per addetti all’assistenza personale: contributi pagati per colf, badanti o altri assistenti per persone non autosufficienti;
- spese mediche specifiche: alcune spese mediche potrebbero non transitare dal Sistema Tessera Sanitaria (es. acquisto di dispositivi medici all’estero, alcune prestazioni particolari);
Per tutte queste spese (e in generale per quelle che aggiungi o modifichi), è
Controllo: lavori in casa, affitti, cambi di residenza: cosa verificare?
I dati dei bonifici “parlanti” che hai effettuato nel 2024 per lavori sulla tua proprietà solitamente non sono inseriti direttamente nel 730, ma riportati nel foglio informativo. Devi essere tu a compilare manualmente i righi relativi nel Quadro E, verificando attentamente di avere diritto alla detrazione per quel tipo di intervento, di rispettare i limiti di spesa e – raccomanda l’Agenzia – di non aver optato in passato per la cessione del credito o lo sconto in fattura per quelle rate.
Le spese per lavori sulle parti comuni condominiali comunicate dagli amministratori sono in aumento (+32% quest’anno). Se l’Agenzia non ha trovato incongruenze,
Controlla poi la situazione immobili (Quadro B e altri).
Acquisti e vendite di immobili avvenuti nel 2024 dovrebbero essere recepiti dalla precompilata tramite i dati catastali.
Presta molta attenzione alle variazioni nell’utilizzo degli immobili che potrebbero non essere state registrate:
Cambio di residenza. Se hai spostato la tua abitazione principale durante il 2024, devi correggere i dati per calcolare correttamente le detrazioni per l’abitazione principale e l’IMU.
Immobili sfitti: Se un immobile che prima era affittato è rimasto sfitto per una parte (o tutto) il 2024, devi indicarlo per evitare di pagare tasse su affitti non percepiti.
Modifiche contratti affitto. Variazioni nei canoni o nella tipologia contrattuale vanno riportate.
Affitti Brevi e Codice CIN. Novità importante per chi ha affittato immobili per brevi periodi nel 2024: è obbligatorio indicare nel Quadro B il Codice Identificativo Nazionale (CIN) assegnato all’immobile. Fai molta attenzione a inserirlo correttamente: un errore, anche solo nel numero di cifre, può causare lo scarto dell’intera dichiarazione 730.
Cosa succede se mi accorgo di un errore dopo aver già inviato il 730?
Niente panico, c’è una finestra temporale per rimediare. Se hai inviato il tuo 730 precompilato (accettato o modificato) e ti rendi conto di aver commesso un errore o un’omissione, puoi:
È possibile annullare il 730 inviato una sola volta. Questa opzione è disponibile solitamente a partire da qualche giorno dopo l’apertura dei canali di invio (nel 2025, presumibilmente dal 19 maggio) e fino al 20 giugno 2025.
Dopo aver annullato il primo invio, puoi modificare nuovamente il 730 con i dati corretti e presentare una nuova dichiarazione entro la scadenza finale del 30 settembre 2025.
Se ti accorgi dell’errore dopo il 20 giugno, dovrai utilizzare altri strumenti per la correzione, come il Modello 730 integrativo (se possibile) o il Modello Redditi PF correttivo o integrativo, a seconda del tipo di errore e dei tempi.