Dirigente, quadro, funzionario: quali sono le differenze?

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Guida semplice alle differenze tra dirigenti, quadri e funzionari nel mondo del lavoro. Ruoli, responsabilità, autonomia e poteri decisionali spiegati con esempi pratici.

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Nel complesso universo del mondo del lavoro, sia che si operi nel settore pubblico sia in quello privato, ci imbattiamo di frequente in qualifiche professionali come “dirigente”, “quadro” o “funzionario”. Questi termini, pur essendo di uso comune, non sempre risultano chiari nel loro significato e nelle distinzioni che comportano per quanto attiene al ruolo e alle responsabilità. Comprendere appieno le caratteristiche di tali figure è fondamentale non solo per chi si affaccia per la prima volta sul mercato del lavoro o per chi aspira a una crescita professionale all’interno di un’organizzazione, ma anche per le aziende e gli enti stessi, al fine di definire in modo corretto ed efficiente i propri organigrammi, le linee gerarchiche e l’attribuzione delle responsabilità. Ma esattamente

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quali sono le differenze tra dirigente, quadro, funzionario, in termini di autonomia operativa, poteri decisionali e collocazione nella struttura organizzativa? Questa guida si propone di fare chiarezza su tali importanti categorie professionali, utilizzando un linguaggio il più possibile semplice e accessibile, e avvalendosi di esempi pratici per illustrare i rispettivi ruoli e le caratteristiche che li contraddistinguono, anche alla luce di quanto emerge dagli orientamenti della giurisprudenza e dalle definizioni talvolta presenti nei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL).

Chi è e cosa fa un “dirigente” in azienda?

I dirigenti rappresentano le figure apicali all’interno della struttura di un’azienda o di un ente. Possiamo immaginarli come i “comandanti” o i “timonieri” dell’organizzazione. La loro caratteristica principale è un

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elevatissimo grado di autonomia e un ampio potere decisionale, che esercitano spesso senza essere sottoposti a vincoli gerarchici particolarmente stringenti da parte di figure superiori (se non, eventualmente, dal consiglio di amministrazione o dalla proprietà stessa) (Cass. Civ., Sez. L, N. 12824 del 11/05/2023; Cass. Civ., Sez. L, N. 22131 del 24/07/2023).

Le responsabilità fondamentali di un dirigente includono:

  • la promozione, il coordinamento e la gestione degli obiettivi generali dell’impresa o di una sua branca significativa;
  • la presa di decisioni strategiche che hanno un impatto rilevante sull’intera organizzazione o su una sua parte fondamentale (Tribunale di Roma, Sentenza n. 3547 del 24 marzo 2024; Tribunale Di Roma, Sentenza n. 9560 del 1 ottobre 2024);
  • la definizione e l’attuazione delle strategie aziendali a medio e lungo termine;
  • spesso, il potere di rappresentare l’azienda nei confronti di soggetti esterni, come altre imprese, istituzioni pubbliche o organizzazioni di settore (come indicato in alcuni CCNL, ad esempio quello per il personale dipendente da imprese esercenti servizi di pulizia o quello per i settori metalmeccanico e odontotecnico).

In sostanza, il dirigente è colui che, grazie alla sua autonomia e al suo potere, imprime una direzione all’azienda e ne è responsabile del buon andamento complessivo.

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Pensiamo all’Amministratore Delegato (CEO) di una grande società per azioni: è lui che, d’intesa con il consiglio di amministrazione, definisce le strategie di crescita, decide importanti investimenti, approva i piani industriali e risponde dei risultati economici globali.

Un altro esempio potrebbe essere il Direttore Generale di un’azienda ospedaliera pubblica, che ha la responsabilità complessiva del funzionamento dell’ospedale, della gestione del personale e del raggiungimento degli obiettivi sanitari ed economici. Anche il direttore di una divisione molto grande e autonoma all’interno di una multinazionale (es. Direttore Marketing Globale) rientra tipicamente in questa categoria.

Qual è il ruolo del “quadro” nell’organizzazione del lavoro?

I quadri si collocano in una posizione intermedia all’interno della gerarchia aziendale, situandosi tra la dirigenza e il restante personale (impiegati e operai). Si tratta di lavoratori che, pur non avendo il potere decisionale e la responsabilità strategica tipici dei dirigenti, svolgono

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funzioni di rilevante importanza per il raggiungimento degli obiettivi aziendali.

Le caratteristiche distintive dei quadri sono:

  • un elevato contenuto professionale delle loro mansioni, che richiedono competenze specialistiche e una significativa esperienza;
  • un certo grado di autonomia operativa nella gestione delle attività e dei progetti loro affidati, sebbene sempre nell’ambito delle direttive generali impartite dalla dirigenza (Tribunale di Roma, Sentenza n. 3547 del 24 marzo 2024; Tribunale Ordinario Tivoli, sez. LA, sentenza n. 733/2017; Tribunale Di Livorno, Sentenza n. 167 del 19 marzo 2025);
  • la responsabilità funzionale per specifiche aree di attività, reparti, uffici o progetti all’interno dell’azienda (Tribunale di Caltanissetta, Sentenza n. 519 del 6 dicembre 2024; Tribunale Ordinario Rovigo, sez. LA, sentenza n. 49/2016);
  • molto spesso, il coordinamento del lavoro di altri dipendenti (impiegati o operai) che operano all’interno del loro settore di competenza (come previsto da diversi CCNL, ad esempio quello per i servizi di pulizia o quello per i Dirigenti, Quadri, Impiegati e Operai del Terziario Avanzato).

I quadri, quindi, traducono le strategie decise dai dirigenti in azioni operative concrete, gestendo risorse e processi per il raggiungimento di obiettivi specifici.

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Ad esempio, il Responsabile dell’Ufficio Acquisti di un’azienda manifatturiera è tipicamente un quadro: ha autonomia nel selezionare i fornitori e negoziare le condizioni di acquisto delle materie prime, seguendo però le linee guida e il budget stabiliti dal Direttore di Produzione (che è un dirigente). Altri esempi includono il Capo Reparto in una fabbrica, che organizza il lavoro della sua squadra di operai per rispettare i piani di produzione, o il Responsabile Commerciale di Area, che coordina un gruppo di venditori e risponde al Direttore Commerciale (dirigente).

Cosa si intende per “funzionario” e quali compiti svolge?

Il termine “funzionario” identifica generalmente quei dipendenti che svolgono compiti di natura amministrativa o tecnica di particolare rilievo, spesso caratterizzati da un alto grado di specializzazione in un determinato campo. Questa qualifica è molto diffusa nel settore pubblico, dove i funzionari sono personale con specifiche responsabilità nella gestione di procedimenti amministrativi, nell’applicazione di normative o nella fornitura di servizi tecnici. Tuttavia, la figura del funzionario con compiti specialistici si ritrova anche nel settore privato, specialmente in aziende di medie e grandi dimensioni.

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Le caratteristiche principali dei funzionari sono:

  • il possesso di competenze tecniche o amministrative specifiche e approfondite, spesso acquisite attraverso percorsi formativi dedicati (come indicato, ad esempio, nell’Ipotesi di accordo per il rinnovo del CCNL per il personale dipendente da imprese di assicurazione);

  • una responsabilità di tipo prevalentemente esecutivo: i funzionari eseguono compiti importanti e complessi per l’operatività dell’ente o dell’azienda, ma solitamente con un’autonomia decisionale più limitata rispetto ai quadri e, a maggior ragione, ai dirigenti. Essi applicano procedure, normative o metodologie definite a livelli superiori (Corte Cost., sentenza n. 164 del 29 luglio 2020);

  • la funzione di supporto operativo e tecnico ai livelli gerarchici superiori (quadri e dirigenti), fornendo analisi, elaborando dati, gestendo pratiche o processi specifici.

Si pensi, ad esempio, a un funzionario amministrativo presso un Comune che si occupa dell’istruttoria delle pratiche per il rilascio delle concessioni edilizie: questi svolge un compito specialistico e di responsabilità, applicando normative complesse, ma le decisioni finali di rilascio o diniego spettano solitamente a figure dirigenziali o a organi politici.

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Nel settore privato, un analista finanziario senior in una banca, che elabora report complessi per la direzione, o un Tecnico Specializzato in un laboratorio di controllo qualità che esegue test e redige relazioni tecniche, possono essere considerati figure assimilabili a quelle di funzionari con elevata specializzazione.

Come distinguere facilmente un dirigente da un quadro o un funzionario?

Per orientarsi meglio, possiamo riassumere le differenze principali tra queste tre figure professionali sulla base di tre criteri chiave: autonomia e potere decisionale, tipo di responsabilità e ruolo nell’organizzazione:

  1. autonomia e potere decisionale:
    • dirigenti: hanno il massimo livello di autonomia. Sono loro che definiscono le strategie e prendono le decisioni di più alto impatto per l’intera organizzazione o per sue parti fondamentali;
    • quadri: godono di una significativa autonomia operativa all’interno del loro specifico settore di competenza e nell’ambito delle direttive strategiche ricevute dai dirigenti. Gestiscono l’applicazione delle strategie e prendono decisioni tattiche;
    • funzionari: hanno un’autonomia decisionale più limitata, generalmente focalizzata sull’esecuzione corretta e competente dei compiti specifici e sull’applicazione di procedure e normative definite;
  2. tipo di responsabilità:
    • dirigenti: hanno una responsabilità di tipo strategico, che si misura sui risultati complessivi dell’azienda o di una sua ampia divisione (es. profitto, quote di mercato, sviluppo a lungo termine);
    • quadri: hanno una responsabilità di tipo funzionale e operativo, legata alla gestione efficace ed efficiente di specifiche aree, progetti o team, e al raggiungimento di obiettivi settoriali;
    • funzionari: hanno una responsabilità sull’esecuzione corretta, tempestiva e competente dei compiti tecnici o amministrativi loro affidati, e sulla conformità del loro operato a norme e procedure;
  3. ruolo nell’organizzazione:
    • dirigenti: sono i leader che forniscono la visione, guidano l’intera organizzazione o sue parti fondamentali, e ne determinano le sorti;
    • quadri: sono i manager intermedi che fungono da cerniera tra la dirigenza e la base operativa. Coordinano le risorse (umane, materiali, finanziarie), implementano le strategie decise dall’alto e assicurano il raggiungimento degli obiettivi operativi;
    • funzionari: sono gli specialisti o gli esecutori qualificati che, grazie alle loro competenze specifiche, assicurano lo svolgimento di attività essenziali e forniscono un supporto tecnico o amministrativo indispensabile per il funzionamento dell’organizzazione.
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