Cosa significa avere il copyright?
Copyright: cos’è e come funziona? Il diritto d’autore protegge le opere creative come libri, musica e foto. Ma cosa tutela esattamente? E come si ottiene? La differenza tra idea ed espressione, i diritti morali e patrimoniali e come difendersi dal plagio.
Hai scritto una canzone o la trama di un libro, scattato una fotografia unica, dipinto un quadro o ideato il logo per la tua nuova attività. Hai creato qualcosa di nuovo, che prima non c’era, frutto del tuo ingegno. Ma come puoi proteggere la tua creazione ed evitare che altri la copino, la usino o la spaccino per propria? La risposta risiede in un concetto tanto nominato quanto, a volte, poco compreso. Di fronte a questa esigenza, la domanda fondamentale è: cos’è e come funziona il diritto d’autore?
Indice
Cosa protegge il diritto d’autore: l’idea o la sua espressione?
Analizziamo immediatamente il cuore di tutta la disciplina del diritto d’autore (regolato in Italia dalla Legge n. 633 del 1941). La legge non protegge le idee, i concetti, le metodologie, i generi o gli stili in sé, ma solo la forma espressiva
L’idea (non protetta) è il concetto astratto, il “cosa”. È libera e appartiene al patrimonio collettivo da cui chiunque può attingere.
L’idea di un romanzo fantasy su un giovane mago che scopre i suoi poteri non è protetta. Allo stesso modo, l’idea di una canzone d’amore che parla di un cuore spezzato non è tutelabile.
L’espressione (protetta) è la concretizzazione dell’idea, il “come”. È il modo personale e originale con cui quell’idea viene sviluppata, organizzata e presentata al pubblico.
La melodia specifica, il testo e l’arrangiamento di quella canzone d’amore sono protetti. La trama, i personaggi, i dialoghi e lo stile di scrittura di quel romanzo fantasy sono protetti.
Come ha chiarito il Tribunale di Roma (sentenza n. 3596/2022), questo principio serve a bilanciare l’interesse individuale dell’autore all’esclusiva sulla sua opera e l’interesse generale alla libera diffusione delle idee e della cultura.
Cosa significa che un’opera deve avere “carattere creativo”?
Per essere protetta, un’opera dell’ingegno deve avere “carattere creativo“. La giurisprudenza (Cass. Civ., Sez. 1, n. 1107 del 16/01/2023) ha chiarito che questo concetto non significa “novità assoluta” o “capolavoro artistico”. È sufficiente un atto creativo minimo, purché sia suscettibile di essere percepito nel mondo esterno e rifletta la personalità dell’autore.
Anche un’opera basata su idee semplici e già note può essere protetta, se queste idee sono “formulate ed organizzate in modo personale ed autonomo”. Anche un logo aziendale, se sufficientemente stilizzato e originale, può essere protetto. Per le fotografie, la tutela piena è riconosciuta alla “fotografia creativa”, quella che non si limita a riprodurre la realtà, ma la reinterpreta con un tocco personale attraverso la scelta dell’inquadratura, della luce e della prospettiva.
Come si acquisisce il copyright? Serve una registrazione o un deposito?
Per tutelare un’opera con il copyright non bisogna fare nulla. Si tratta di aspetto fondamentale e spesso frainteso. A differenza di un marchio o di un brevetto, il diritto d’autore nasce automaticamente con la creazione stessa dell’opera (come la personalità giuridica nasce con il parto di un bambino). Non è necessaria alcuna registrazione, alcun deposito presso uffici (come la SIAE) o alcuna formalità costitutiva. Nel momento stesso in cui la tua opera prende forma, tu ne sei l’autore e sei protetto dalla legge.
Il deposito presso la SIAE o altri servizi è una pratica utile, ma serve solo a creare una prova con data certa dell’esistenza dell’opera in un dato momento, non a “creare” il diritto.
Ma allora perché si registra un’opera alla SIAE o presso un notaio? Semplicemente ai fini della prova: difatti, dinanzi a un conflitto tra l’autore e un usurpatore, tra i due prevale chi riesce a dimostrare di aver creato per primo l’opera. Ed è chiaro che, a tal fine, serve provarlo con una data certa, una testimonianza, un caricamento online, una marca temporale, ecc.
Quali sono i diritti che il copyright mi garantisce?
Veniamo ora al quesito di partenza: cosa significa avere il copyright? Il che si può esprimere anche con un altro quesito: quali sono i diritti d’autore che la legge mi riconosce? Avere il copyright significa essere titolari di un “pacchetto” di diritti di due tipi diversi.
I diritti morali
I diritti morali sono i diritti legati alla tua personalità di autore. Sono inalienabili, imprescrittibili e irrinunciabili
- diritto di paternità: il diritto a essere sempre riconosciuto come l’autore della tua opera;
- diritto all’integrità: il diritto di opporti a qualsiasi modifica, deformazione o mutilazione della tua opera che possa danneggiare il tuo onore o la tua reputazione;
- diritto all’anonimato: il diritto a pubblicare l’opera sotto pseudonimo o senza il nome dell’autore;
- diritto al ritiro dell’opera: la possibilità di revocare la pubblicazione di un’opera.
I diritti patrimoniali
I diritti patrimoniali sono quelli che ti permettono di guadagnare dalla tua opera: essi consistono quindi nello sfruttamento economico dell’opera stessa. A differenza dei diritti morali, questi sono trasferibili (puoi venderli, cederli, darli in licenza) e hanno una durata limitata. I principali sono:
- diritto di riproduzione: il diritto esclusivo di fare copie della tua opera;
- diritto di distribuzione: il diritto di mettere in circolazione e vendere le copie;
- diritto di comunicazione al pubblico: il diritto di eseguire, rappresentare, trasmettere o diffondere la tua opera (es. un concerto, una proiezione cinematografica, una trasmissione radiofonica);
- diritto di elaborazione: il diritto di trasformare la tua opera, ad esempio traducendola, adattandola per il cinema o creandone una versione diversa.
Quanto dura la protezione del copyright?
La durata dei diritti economici è molto lunga. Di regola, in Italia e in Europa, la protezione dura per
Cosa succede se qualcuno viola il mio copyright (plagio)?
Se qualcuno riproduce, distribuisce o utilizza la tua opera senza la tua autorizzazione, sta commettendo una violazione del copyright (plagio o contraffazione). In questo caso, puoi agire in giudizio per ottenere dal giudice una serie di rimedi molto efficaci.
Puoi chiedere al giudice di ordinare l’immediata cessazione dell’attività illecita, il ritiro dal commercio di tutte le copie contraffatte e, in alcuni casi, la loro distruzione (sono le cosiddette misure inibitorie).
Inoltre, hai diritto a essere risarcito per tutti i danni subiti. La violazione del copyright è considerata un “danno in re ipsa“, cioè un danno la cui esistenza è presunta. Il risarcimento comprende:
- danno patrimoniale: sia il danno emergente (le perdite subite) sia il lucro cessante (i mancati guadagni). Spesso, il giudice lo liquida in via equitativa con il criterio del “prezzo del consenso”, cioè calcolando la somma che il contraffattore avrebbe dovuto pagarti se ti avesse chiesto una regolare licenza per usare l’opera;
- danno non patrimoniale: il risarcimento per il danno morale derivante dalla lesione dei tuoi diritti.
Il giudice può anche ordinare la
Ci sono dei limiti o delle eccezioni al diritto d’autore?
Il diritto d’autore non è assoluto. La legge prevede delle “libere utilizzazioni” per bilanciare gli interessi dell’autore con quelli della collettività. Le più importanti sono:
- diritto di cronaca, critica e discussione: è possibile riprodurre parti di un’opera per finalità di critica o di discussione, nei limiti giustificati da tali fini;
- copia privata: è consentita la riproduzione di opere per uso strettamente personale, senza scopo di lucro. Per compensare gli autori di questa forma di utilizzo, la legge prevede un “equo compenso”, che viene prelevato sul prezzo di vendita di dispositivi e supporti di memoria (smartphone, hard disk, ecc.).