Quali sono le conseguenze di una multa a un minorenne?

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Multa a minorenne: chi paga e come funziona la notifica? Se un minorenne prende una multa, la sanzione è valida ma la pagano i genitori, obbligati in solido. La notifica va fatta a loro. Scopri come funziona la responsabilità e cosa dice la legge.

Ricevere una multa per un’infrazione stradale è sempre una seccatura, ma la situazione si complica notevolmente quando al volante c’era un conducente con meno di 18 anni di età. Il dubbio che assale un genitore in questi casi è più che legittimo: quali sono le conseguenze di una multa a un minorenne? La sanzione è valida? E soprattutto, chi è tenuto a pagarla? Come funziona la notifica?

La questione apre le porte a un sistema normativo articolato, dove la responsabilità non segue un percorso lineare. Sebbene il giovane conducente sia l’autore materiale della violazione, l’ordinamento giuridico italiano ha previsto un meccanismo che trasferisce le conseguenze economiche e procedurali sui genitori o su chi ne esercita la responsabilità. Comprendere questa dinamica è fondamentale non solo per adempiere correttamente agli obblighi di legge, ma anche per esercitare i propri diritti di difesa. In questa guida completa, faremo chiarezza su ogni aspetto, analizzando la validità della sanzione, i soggetti responsabili del pagamento e le corrette modalità di notifica del verbale.

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La multa presa da un minorenne è da considerarsi valida?

La prima e più importante domanda da porsi è se l’infrazione commessa da un conducente minorenne abbia rilevanza giuridica. La risposta è inequivocabilmente affermativa: l’accertamento dell’illecito è pienamente valido e produce i suoi effetti. Il minore, infatti, viene identificato a tutti gli effetti come l’autore materiale della violazione. Tuttavia, il legislatore ha tenuto in debita considerazione la sua giovane età, modulando le conseguenze sanzionatorie, in particolare per quanto riguarda le sanzioni accessorie più severe.

A tal proposito, l’articolo 219-bis del Codice della Strada, introdotto dal Decreto Legislativo n. 59 del 2011, stabilisce che al conducente minorenne non si applicano le sanzioni del ritiro, della sospensione o della revoca della patente di guida. Questo non significa che la condotta resti impunita, ma che la sanzione viene trasformata. Invece di sospendere la patente, ad esempio, si applica la misura della

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revisione della patente di guida, come previsto dall’articolo 128 dello stesso codice. Questo automatismo è confermato anche da una Sentenza del Consiglio di Stato (num. 3508 del 2015), che ribadisce l’obbligatorietà della revisione in questi casi.

La condotta del minore, quindi, non è affatto priva di conseguenze legali. Altre norme lo confermano: ad esempio, l’articolo 213 del Codice della Strada prevede la confisca del veicolo in caso di reato, a prescindere dall’età del conducente. L’infrazione commessa dal minore è dunque un atto giuridicamente rilevante che dà il via a un procedimento sanzionatorio a tutti gli effetti.

A chi deve essere intestata la multa del minorenne?

Una volta chiarita la validità dell’infrazione, bisogna capire chi è il soggetto tenuto a pagare la sanzione pecuniaria. Sebbene l’autore materiale sia il minore, egli non è il debitore dell’importo indicato nel verbale. La responsabilità del pagamento ricade sui genitori o sul tutore, i quali sono considerati obbligati in solido

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. Questo significa che l’amministrazione può richiedere il pagamento dell’intera somma a uno qualsiasi di loro.

Il fondamento di questa responsabilità si trova nell’articolo 2048 del Codice Civile, che regola la “Responsabilità dei genitori, dei tutori, dei precettori e dei maestri d’arte”. Sebbene la norma si riferisca principalmente al risarcimento dei danni da fatto illecito, il suo principio viene esteso anche agli illeciti amministrativi. I genitori sono chiamati a rispondere per culpa in vigilando (colpa nella vigilanza) e in educando (colpa nell’educazione), in quanto hanno il dovere di sorvegliare e istruire il figlio minore. L’articolo stesso chiarisce che possono liberarsi da tale responsabilità solo se “provano di non aver potuto impedire il fatto”.

Di conseguenza, il verbale di contestazione deve essere redatto correttamente indicando due figure distinte:

  • le generalità del conducente minorenne, in qualità di trasgressore e autore materiale della violazione;
  • le generalità dei genitori (o del tutore), in qualità di obbligati in solido al pagamento della sanzione pecuniaria.

Questa impostazione è ulteriormente confermata da norme specifiche, come quella sulla “guida accompagnata” per i diciassettenni, dove la legge (

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Legge 29 luglio 2010, n. 120) prevede che l’accompagnatore designato sia responsabile in solido con i genitori per il pagamento delle sanzioni.

Come deve essere notificata la multa per un minorenne?

La corretta notifica del verbale è un passaggio fondamentale per la validità dell’intero procedimento sanzionatorio. La legge n. 689/1981, che costituisce la cornice normativa per le sanzioni amministrative, prevede che la violazione debba essere notificata sia all’autore dell’illecito sia ai soggetti obbligati in solido. Nel caso di un trasgressore minorenne, questa regola assume una valenza ancora più importante a causa della sua limitata capacità di agire.

Il minore, infatti, non ha la piena capacità legale per essere parte di un procedimento amministrativo: non può decidere autonomamente di pagare la sanzione, né può presentare un ricorso o degli scritti difensivi. Per questa ragione, la notifica deve essere obbligatoriamente effettuata ai suoi legali rappresentanti, ovvero i genitori o il tutore.

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Una notifica inviata unicamente all’indirizzo del minore sarebbe giuridicamente inefficace, poiché recapitata a un soggetto che non ha la capacità di compiere gli atti necessari. La notifica ai genitori, invece, assolve a una duplice e imprescindibile funzione:

  • da un lato, porta ufficialmente a conoscenza dell’illecito i soggetti che sono per legge tenuti al pagamento, ovvero gli obbligati in solido;
  • dall’altro, mette i genitori nella condizione di poter esercitare i diritti di difesa per conto del figlio, come pagare la sanzione in misura ridotta entro i termini, presentare un ricorso al Prefetto o al Giudice di Pace.

Pertanto, il verbale deve essere notificato presso la residenza dei genitori, indirizzandolo a loro in qualità di esercenti la responsabilità genitoriale sul minore trasgressore.

Quali sono le conseguenze di una multa a un minorenne?

In conclusione, è possibile riassumere il quadro giuridico che disciplina le infrazioni al Codice della Strada commesse da un conducente minorenne. La gestione di queste situazioni segue regole precise che bilanciano la necessità di sanzionare una condotta illecita con la tutela dovuta a un soggetto non ancora pienamente capace di agire.

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L’infrazione commessa è pienamente valida e il minore ne è considerato l’autore materiale. Tuttavia, le conseguenze sono modulate in base alla sua età: le sanzioni accessorie più severe, come la sospensione o la revoca della patente, vengono sostituite dalla misura della revisione della patente, come stabilito dall’articolo 219-bis del Codice della Strada.

L’obbligo di pagamento della sanzione pecuniaria non ricade sul minore, ma viene trasferito sui genitori o sul tutore. Essi sono considerati obbligati in solido in virtù del loro dovere di vigilanza, sancito dall’articolo 2048 del Codice Civile. Infine, affinché l’intero procedimento sia valido, il verbale di contestazione deve essere notificato ai genitori in qualità di legali rappresentanti del minore e di soggetti tenuti al pagamento, mettendoli così in condizione di adempiere o di difendersi nelle sedi opportune.

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