Colf e badanti: come pagare con i nuovi voucher
Lavoro domestico: una guida completa al Libretto Famiglia per retribuire colf e badanti. Limiti, costi, tutele e la procedura online per attivare il rapporto di lavoro.
Regolarizzare le prestazioni di lavoro domestico, garantendo al contempo tutele assicurative e previdenziali minime, è possibile grazie al contratto di lavoro occasionale. Questo strumento, disciplinato dall’articolo 54 bis del Decreto Legge 50/2017, si basa su un sistema di voucher digitali, il cosiddetto Libretto Famiglia, e rappresenta una soluzione flessibile per famiglie e lavoratori. Tuttavia, il suo utilizzo è vincolato a precisi limiti economici e di durata, oltre che a una specifica procedura telematica gestita dall’Inps. Comprendere a fondo il meccanismo è fondamentale per evitare di incorrere nella trasformazione del rapporto in un contratto a tempo indeterminato.
Indice
I paletti economici e di durata da rispettare
La natura occasionale di un’attività lavorativa viene definita da soglie nette e invalicabili, calcolate su base annua (dal 1° gennaio al 31 dicembre). Per non uscire dal perimetro della legalità, è necessario che vengano rispettati tre distinti limiti economici:
- per il lavoratore: ciascun assistente familiare non può percepire, dalla totalità dei suoi datori di lavoro (utilizzatori), compensi superiori a € 5.000 netti all’anno;
- per il datore di lavoro: ciascun utilizzatore non può erogare, alla totalità dei suoi collaboratori, compensi che superino i € 10.000 netti annui;
- per il singolo rapporto: le prestazioni rese da un singolo lavoratore a favore dello stesso utilizzatore non possono superare i € 2.500 netti all’anno.
Accanto ai tetti di compenso, esiste anche un limite di durata. La prestazione non può eccedere le
Le agevolazioni per categorie protette
Per favorire l’impiego di determinate categorie di lavoratori, la normativa prevede un’importante agevolazione che riguarda esclusivamente il calcolo del limite di spesa a carico del datore di lavoro (€ 10.000). I compensi erogati a specifici soggetti vengono computati in misura ridotta, ovvero al 75% del loro importo. Le categorie che beneficiano di questo calcolo agevolato sono:
- titolari di pensione di vecchiaia o di invalidità;
- giovani con meno di 25 anni di età, a condizione che siano regolarmente iscritti a un ciclo di studi universitario o scolastico;
- persone in stato di disoccupazione;
- percettori di prestazioni di sostegno al reddito.
È importante sottolineare che questa riduzione vale solo per il plafond dell’utilizzatore. I limiti di compenso per il singolo prestatore (€ 5.000 totali e € 2.500 dal singolo utilizzatore) devono essere sempre considerati nel loro valore nominale pieno.
Il libretto famiglia: lo strumento operativo
Per poter usufruire delle prestazioni di lavoro occasionale in ambito domestico, le famiglie devono utilizzare il Libretto Famiglia. Si tratta di un libretto nominativo prefinanziato, acquistabile e gestibile tramite una piattaforma telematica dell’Inps o presso gli uffici postali. Può essere impiegato per remunerare diverse attività, tra cui:
- piccoli lavori domestici (pulizia, manutenzione, giardinaggio);
- assistenza domiciliare a bambini, anziani, persone ammalate o con disabilità;
- insegnamento privato supplementare.
Esiste un divieto specifico: non è possibile ricorrere al Libretto Famiglia per retribuire soggetti con cui si abbia in corso, o si sia cessato da meno di sei mesi, un rapporto di lavoro subordinato o di collaborazione coordinata e continuativa.
Ogni titolo di pagamento, o voucher, contenuto nel Libretto ha un valore nominale di € 10,00 e serve a compensare una prestazione di durata non superiore a un’ora. Questo importo si scompone come segue:
- € 8,00 rappresentano il compenso netto che va in tasca al lavoratore (corrispondente alla tariffa oraria minima).
- € 1,65 vengono versati alla Gestione Separata Inps a fini pensionistici.
- € 0,25 sono destinati all’Inail per l’assicurazione contro gli infortuni.
- € 0,10 coprono gli oneri di gestione del servizio da parte dell’Inps.
I compensi percepiti tramite questo canale godono di notevoli vantaggi: sono esenti da imposizione fiscale, non incidono sullo stato di disoccupato e sono validi per il calcolo del reddito necessario al rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno.
Attivazione e gestione del rapporto: la procedura online
La gestione del rapporto è stata pensata per essere molto semplice. Sia il datore di lavoro (utilizzatore) che il lavoratore (prestatore) devono effettuare una registrazione preventiva
Una volta terminata la prestazione, l’utilizzatore ha un adempimento fondamentale: deve comunicare all’Inps, entro il giorno 3 del mese successivo, l’effettivo svolgimento dell’attività. La comunicazione, da effettuare tramite la piattaforma online o il Contact Center, deve contenere i dati identificativi del lavoratore, il luogo, la durata, il numero di titoli utilizzati e l’ambito della prestazione. A seguito di questa comunicazione, il lavoratore riceve una notifica immediata via SMS o email. È utile ricordare che anche a questi contratti si applicano le disposizioni del Decreto Trasparenza (D.Lgs. 104/2022), che impone al datore di lavoro di fornire una serie di informazioni dettagliate sul rapporto prima del suo inizio o al massimo entro 7 giorni.
Erogazione del compenso e tutele
L’Inps agisce come sostituto d’imposta e intermediario per i pagamenti. L’Istituto provvede a liquidare il compenso al lavoratore entro il giorno 15 del mese successivo a quello della prestazione. Il pagamento avviene tramite accredito su conto corrente bancario (se indicato in fase di registrazione) oppure con un bonifico bancario domiciliato, riscuotibile presso qualsiasi ufficio postale. In quest’ultimo caso, viene applicata una trattenuta di € 2,60 a carico del lavoratore per le spese di incasso. Contestualmente, l’Inps accredita i contributi sulla posizione del prestatore e trasferisce i premi all’Inail, garantendo così la copertura assicurativa e previdenziale.