Bonus Merito Docenti: chiarimenti del MIUR
Sul bonus docenti una circolare del MIUR per stabilire come dovrebbe essere gestito dal Preside e dal Comitato: un’interpretazione sibillina
Dopo mesi di ipotesi e interpretazioni rispetto al tema del bonus docenti, il “premio produttività” che sarebbe dovuto essere erogato ai docenti migliori per effetto della riforma “La Buona Scuola” [1], il Ministero dell’Istruzione ha pubblicato una circolare [2] che intende chiarire alcuni aspetti relativi al cosiddetto “bonus di merito”.
La Buona Scuola [1] prevede che tali premi possano essere assegnati ai docenti che nel corso dell’anno si siano distinti per le loro capacità di insegnamento. A tal fine viene istituito dalla normativa nazionale
Sino ad oggi si era capito poco di come funzionasse questo conferimento in denaro per i docenti più meritevoli ed – evidentemente – sindacati e docenti avevano sollevato molti dubbi sul potenziale strapotere del Dirigente che potrebbe utilizzare questo metodo più che come leva per il miglioramento, come ricatto nei confronti della classe docente.
La circolare dello scorso 19 aprile [2] avrebbe come fine quello di rendere più chiaro questo aspetto. Come vedremo l’obbiettivo è stato raggiunto solo in parte.
Vediamo come funziona e i chiarimenti forniti.
Indice
Come funziona il Bonus di merito per i docenti?
Per stabilire quali docenti prenderanno il bonus di merito viene istituito un Comitato per la valutazione, che definisce i criteri in base ai quali attribuire il “premio”.
Il comitato sarà così costituito:
- Il Dirigente Scolastico
- Tre docenti
- Due genitori
- Un componente esterno
Le sedute del Comitato verranno ritenute valide solo nel caso in cui siano presenti la maggioranza dei componenti effettivamente nominati (si introduce cioè il cosiddetto “quorum strutturale”), mentre le deliberazioni dovranno essere adottate in base alla maggioranza assoluta dei voti espressi.
Si tenga presente che questo vuol dire che il comitato potrà essere costituito anche in presenza di 4 persone, ad esempio il preside e 3 docenti (da egli stesso nominati) e potrà prendere decisioni anche con 3 voti su 4 dei presenti.
Nella definizione dei criteri di valutazione, si dovrà tenere conto del contributo che ogni insegnante avrà dato per innovare la didattica e del modo in cui sia riuscito a potenziare le competenze degli studenti e a migliorare la comunità.
Bonus Docenti: ultima parola sempre al Dirigente
L’ultima parola resta sempre al Dirigente, perché una volta che il comitato ha deciso a chi assegnare i bonus, il DS a sua discrezione, potrà decidere se assegnare i soldi oppure no
Criteri di distribuzione del Bonus Docenti
Con un’interpretazione sibillina il MIUR specifica nella circolare citata [2] però che la misura non dovrà essere distribuita in “misura allargata” cioè attraverso un meccanismo di distribuzione “a pioggia”, ma neanche ad un “gruppo troppo esiguo” e che si deve puntare al coinvolgimento dell’intera classe docente in questo nuovo percorso, tenendo conto di tutti i docenti presenti in istituto, di ogni ordine e grado.
Il MIUR insomma dice e non dice, sottolineando al contempo come prossimamente si procederà a valutare le modalità di costituzione dei Comitati e la definizione dei criteri prescelti, costituendo da subito il Comitato Tecnico Scientifico previsto dalla Legge [4] per avviare il processo di monitoraggio che avrà a fine 2018 una sua tappa fondamentale di verifica.