Tra suocera e nuora vi è obbligo di assistenza?
Tra stereotipi e realtà, il rapporto con la suocera è spesso conflittuale ma cosa accade se è necessario intervenire in suo aiuto e chi è responsabile?
Il legame acquisito di suocera e nuora, a causa di implicazioni psicologiche e sentimentali che sfociano, nei casi più gravi, in atteggiamenti possessivi, è sicuramente tra i più delicati perché prevede l’incontro (o scontro) tra due figure fondamentali all’interno di una famiglia. Da una parte l’uomo è, almeno nella maggioranza dei casi, mammone e difficilmente riesce a staccarsi dalla gonnella della mamma, dall’altra parte la moglie, o la compagna, non accetta di buon grado questo stato di cose e pretende di tagliare il cordone ombelicale.
Questo rapporto è dunque un mix tra gelosie, senso di possesso e desiderio di primeggiare nel cuore del figlio-compagno. In genere, proprio perché si tratta di scaramucce, le due donne si scambiano qualche battuta o occhiataccia e poi tutto si risolve in nome dell’armonia familiare. In pochi casi, alle battute possono seguire le liti vere e proprie con situazioni di guerriglia. Ma, al di là delle inimicizie, tra suocera e nuora vi è obbligo di assistenza?
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Vincolo di solidarietà
A causa di questa, almeno potenziale, conflittualità tra le parenti acquisite, sono molte le domande che attengono all’eventuale obbligo, da parte delle nuore, di prestare assistenza alle proprie suocere in caso di incapacità a svolgere le normali attività quotidiane.
La legge prevede una struttura protettiva che si attiva all’interno delle famiglie in caso di necessità, indicata in senso ampio con il termine di “alimenti”. Per obbligo agli alimenti si intende l’obbligo di prendersi cura della persona che versa in uno stato di incapacità, momentanea o definitiva, mediante attività che spaziano dalla somministrazione del cibo, all’ospitalità, all’
Gli alimenti
Gli alimenti legali sono prestazioni di assistenza materiale dovute per legge alla persona che versa in stato di bisogno economico e morale che trovano la loro fonte, anche costituzionale [1], nel dovere di aiuto reciproco.
Il codice civile [2] stabilisce un ordine di persone obbligate a prestare gli alimenti:
– il coniuge;
– i figli;
– i genitori;
– i generi e le nuore;
– i suoceri;
– i fratelli, germani o unilaterali.
Questo schema evidenzia l’ordine di intervento: per cui, in mancanza di un soggetto, ad esempio in caso di morte, l’obbligato alla prestazione è individuabile nel successivo previsto da tale indicazione normativa.
Gli obblighi della nuora
La nuora è obbligata all’assistenza nei confronti della suocera non direttamente ma solo in sostituzione e in subentro prima del marito e poi degli eventuali figli o di altri discendenti. Ad esempio, per fare un caso pratico, un’anziana donna che necessita di cure, in caso di morte o incapacità economica del marito e poi del figlio, e in assenza di altri figli o discendenti, può richiedere di essere assistita dalla nuora.
È bene evidenziare che l’obbligo di prestare gli alimenti costituisce un principio morale di solidarietà familiare, in cui l’individuo che versa in stato di bisogno chiede aiuto ai suoi stretti congiunti. Dal punto di vista giuridico, invece, tale obbligo deve essere sancito dal giudice che decide, all’interno della famiglia, il soggetto obbligato alla prestazione.
L’obbligo morale scaturisce dalla coscienza dell’individuo e, in questo caso, dal dovere di occuparsi di un familiare incapace ad attendere alle normali attività quotidiane, l’obbligo giuridico scaturisce, contrariamente, dal provvedimento del giudice.