Cassa integrazione: per le dimissioni serve il preavviso?

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Sono in cassa integrazione ordinaria a zero ore: nel caso trovassi altra occupazione e mi licenziassi, devo dare comunque il preavviso?

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La legge dice che né il datore né il dipendente possono recedere improvvisamente dal contratto senza rispettare un adeguato preavviso, la cui durata è stabilita dalla contrattazione collettiva. Fanno eccezione i casi in cui ricorra un motivo così grave da giustificare l’allontanamento immediato: si pensi al dipendente che è costretto a dimettersi per le molestie del datore oppure al capo che licenzia in tronco il lavoratore sorpreso a rubare in azienda. Queste regole vanno sempre rispettate? Nello specifico, anche in cassa integrazione per le dimissioni serve il preavviso?

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Vediamo cosa stabilisce la legge.

Cos’è la cassa integrazione?

La cassa integrazione è un ammortizzatore sociale che consente al dipendente di essere retribuito dall’Inps anche se il suo rapporto di lavoro è momentaneamente sospeso.

Detto in altri termini, la cassa integrazione guadagni (Cig) è un sussidio economico erogato dall’Inps a favore dei dipendenti il cui rapporto di lavoro è stato sospeso a causa di eventi non ascrivibili né al lavoratore né al datore.

A differenza dell’indennità di disoccupazione, che presuppone la cessazione del rapporto di lavoro, la cassa integrazione interviene a supporto dei dipendenti che non possono essere più pagati dai datori a causa di eventi imprevedibili (calamità naturali, ecc.) o di crisi aziendali, nonostante il rapporto di lavoro sia ancora formalmente in essere.

Va rispettato il preavviso in cassa integrazione?

Come detto, dal punto di vista formale, durante il periodo di cassa integrazione il

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rapporto di lavoro è regolarmente in corso, anche se la prestazione è sospesa.

Pertanto, almeno in linea di principio, il dipendente che si dimette durante la cassa integrazione è comunque tenuto ad osservare il periodo di preavviso stabilito dal contratto collettivo.

Sarà eventualmente il datore di lavoro – qualora non sia in grado di ricevere la prestazione – a dispensare il lavoratore dall’effettuare il periodo di preavviso.

Invero, esiste una vecchia tesi giurisprudenziale (Pretura di Firenze, 11 marzo 1988) secondo cui, durante i periodi di sospensione del rapporto di lavoro per intervento della cassa integrazione, il dipendente dimissionario non sarebbe tenuto a rispettare il preavviso stabilito dal contratto.

Questo orientamento è stato però sconfessato dalla più recente giurisprudenza (Trib. Firenze, sent. n. 101 del 2 febbraio 2024), la quale ha confermato che, anche durante la cassa integrazione, l’obbligo di preavviso va sempre rispettato.

A tal proposito, si legga l’articolo dal titolo In cassa integrazione si deve dare il preavviso per dimissioni?

Dimissioni durante cassa integrazione: come fare?

A livello pratico, la comunicazione delle eventuali dimissioni potrà contenere la richiesta ad essere dispensato dall’onere del preavviso.

In tal caso, concordando la rinuncia al periodo di preavviso, non ci sarà trattenuta della corrispondente indennità di mancato preavviso e il lavoratore potrà cessare da subito il proprio rapporto di lavoro.

In ogni caso le dimissioni andranno sempre convalidate presse le sedi abilitate ovvero sottoscrivendo la successiva comunicazione di cessazione inoltrata dal datore di lavoro.

Invece, il diritto a richiedere l’indennità da parte del lavoratore sorge nel momento in cui fosse il datore di lavoro a procedere al licenziamento senza rispettare il periodo di preavviso previsto dal contratto collettivo nazionale di lavoro, facendo così scattare l’obbligo a compensare il mancato preavviso con la correlata indennità sostitutiva.

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