Caduta in condominio: niente risarcimento per il fatto noto

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Il condomìnio non paga i danni al condòmino che cade sul pianerottolo su cui sono in corso lavori di ristrutturazione: l’uomo conosce i luoghi pericolosi per via dell’uso quotidiano.

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Se sul pianerottolo del condominio (o su altri spazi comuni) ci sono dei lavori in corso che suggeriscono massima prudenza per via delle mattonelle divelte o del suolo sconnesso e insidioso, il condomino che abita nello stabile non può essere risarcito se vi cade in quanto, passando di là quotidianamente, conosce i pericoli e, dunque, è nella condizione di evitarli preventivamente o, comunque, di adottare un comportamento di massima attenzione. È necessaria, comunque una valutazione del giudice che rilevi che l’infortunato non abbia prestato la dovuta

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prudenza (nel caso di specie il pericolo era visibile e l’uomo portava le buste della spesa che gli impedivano di avere l’equilibrio richiesto dalla situazione).

È quanto emerge da una recente sentenza della Cassazione [1].

Chi affronta una situazione di pericolo che gli è nota non può poi invocare la sussistenza dei due requisiti che, soltanto, rendono possibile il risarcimento dei danni a chi cade su un ostacolo posto sul suolo: la cosiddetta insidia e il trabocchetto. In altre parole, perché possa scattare la responsabilità del custode/proprietario del bene, il pericolo non deve essere evitabile anche usando l’ordinaria diligenza che, ovviamente, suggerisce di non camminare con gli occhi sempre rivolti al proprio “passo”, ma neanche “con la testa per aria”.

Non può dunque rivendicare il diritto al risarcimento dei danni patiti per la caduta sul pianerottolo il condomino che, con tanto di buste delle spesa tra le mani, è a conoscenza dei lavori alla pavimentazione momentaneamente disconnessa: si presume, infatti, una conoscenza “quasi quotidiana” del luogo frequentato e dei lavori in corso.

È del tutto irrilevante – prosegue la Cassazione – la circostanza che la ditta che esegue i lavori e l’amministratore di condominio non abbiano apposto cartelli di avviso o nastri segnaletici per evitare il rischio di infortuni.

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