Il prete può rivelare il segreto ottenuto in confessione?
Il segreto professionale vale anche per i sacerdoti? Un prete può denunciare un reato che gli è stato rivelato in confessione?
La confessione è un sacramento fondamentale per la Chiesa cattolica; anche dal punto di vista legale si tratta di un istituto molto importante in quanto ciò che viene confidato al sacerdote è coperto dal segreto professionale. Cosa succede, però, se il ministro del culto religioso dovesse violare tale riserbo? Il prete può rivelare il segreto ottenuto in confessione?
Per rispondere correttamente a questa domanda occorre non fare confusione tra diritto canonico e diritto penale e, soprattutto, prestare attenzione alla differenza tra segreto confessionale, segreto professionale e facoltà di astensione nel processo penale. Cosa significano tutti questi concetti?
Indice
Cos’è il segreto professionale?
Il segreto professionale è l’obbligo giuridico previsto a carico di coloro che esercitano determinati mestieri, consistente nel dovere di non rivelare a terzi quanto appreso nell’esercizio della propria professione, pena il reato di violazione del segreto professionale (art. 622 cod. pen.)
Il segreto professionale consente al soggetto chiamato a testimoniare in un giudizio civile o penale di astenersi dalla deposizione senza incorrere in reato (art. 200 cod. proc. pen. e 249 cod. proc. civ.).
Il sacerdote è tenuto al segreto professionale?
Anche il sacerdote è tenuto al segreto professionale, il quale è più esteso di quello confessionale previsto dal diritto canonico con riferimento a ciò che è stato appreso dal prete durante il sacramento della penitenza.
Dunque, il sacerdote può opporre il segreto professionale a ogni confidenza appresa da terzi nell’esercizio del proprio ministero, anche se ciò è avvenuto al di fuori della confessione (Cass., 14 gennaio 2017, n. 6912).
Spetta al giudice valutare la sussistenza del segreto professionale qualora il sacerdote rifiuti di collaborare con la giustizia, tenendo presente che, nel caso in cui esso sia infondato, il prete rischia di incorrere nel reato di falsa testimonianza.
Va peraltro precisato che il segreto professionale è una facoltà e non un obbligo: ciò significa che il sacerdote che dovesse decidere di testimoniare in giudizio narrando fatti rivelatigli in via confidenziale, magari addirittura in confessione, non commette reato. Spieghiamo perché.
Il sacerdote può rivelare il segreto ottenuto in confessione?
Il sacerdote può rivelare il segreto ottenuto in confessione se depone in qualità di testimone: la legge, infatti, punisce la rivelazione del segreto professionale solo se ingiustificata (art. 622 cod. pen.).
Considerato che il segreto professionale che può essere eccepito in tribunale è facoltativo, si desume come la testimonianza rientri tra le ipotesi in cui la rivelazione di quanto appreso in via confidenziale – anche durante la confessione – non costituisca reato ma, al più, un illecito di diritto canonico.
Insomma: il sacerdote può rivelare al giudice – durante una testimonianza – il segreto ottenuto in confessione; in altre circostanze, invece, la violazione del riserbo costituisce una trasgressione del segreto professionale punita anche dal codice penale.
Il prete può denunciare un reato che gli è stato rivelato in confessione?
Un prete può denunciare un reato che gli è stato rivelato in confessione: come ricordato, infatti, la violazione del segreto professionale costituisce un delitto solo se ingiustificata.
Spetta ovviamente al sacerdote – e al giudice – valutare l’effettiva sussistenza del giustificato motivo che ha indotto a svelare il segreto.
In linea di massima, possiamo affermare che il sacerdote può denunciare i reati che gli sono stati confessati, se ritiene che ciò sia di fondamentale importanza per la tutela delle vittime (ad esempio, per scongiurare un omicidio).
Dal punto di vista del diritto canonico, invece, la rivelazione di quanto appreso in confessione costituisce sempre un grave illecito.
Approfondimenti
Per ulteriori approfondimenti si legga l’articolo dal titolo Il prete è tenuto al segreto professionale?