Tuning auto: è legale?

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Il tuning auto è legale entro stretti limiti. Vediamo quali.

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Il tuning è quell’attività che consiste nel modificare (“truccare”) un’automobile, cambiandone così i connotati per renderla maggiormente adatta ai desideri del proprietario. Per gli appassionati di motori si tratta di una vera e propria arte; per la legge, di un’attività non sempre lecita. Vediamo se il tuning auto è legale.

Tuning auto: non sempre è legale

Solitamente il tuning dell’auto comprende modifiche alla carrozzeria, al motore, all’impianto audio, all’impianto di illuminazione e agli interni del veicolo. In parole povere, ogni singolo pezzo di un’autovettura può essere oggetto di elaborazione.

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Secondo il codice della strada [1], tutti i veicoli a motore e i rimorchi, per essere ammessi alla circolazione, sono soggetti all’accertamento dei dati di identificazione e della loro corrispondenza alle prescrizioni tecniche ed alle caratteristiche costruttive e funzionali previste dalla legge.

L’accertamento ha luogo mediante visita e prova da parte dei competenti uffici delle direzioni generali territoriali del Dipartimento per i trasporti terrestri e del trasporto intermodale del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.

I veicoli, i loro componenti o entità tecniche, prodotti in serie, sono soggetti all’omologazione del tipo. Questa ha luogo a seguito dell’accertamento di cui si è detto, effettuato su un prototipo, secondo le modalità stabilite con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.

È quindi il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti a stabilire, con propri decreti, norme specifiche per l’approvazione nazionale dei sistemi, componenti ed entità tecniche, nonché le idonee procedure per la loro installazione quali elementi di sostituzione o di integrazione di parti dei veicoli, su tipi di autovetture e motocicli nuovi o in circolazione.

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Tuning auto: sanzioni

Il codice della strada è chiarissimo su un punto: è sanzionabile chiunque circola con un veicolo al quale siano state apportate modifiche alle caratteristiche indicate nel certificato di omologazione o di approvazione e nella carta di circolazione.

Chi lo fa rischia le seguenti sanzioni:

In altre parole, quando siano apportate una o più modifiche alle caratteristiche costruttive o funzionali, ovvero ai dispositivi d’equipaggiamento, oppure sia stato sostituito o modificato il telaio, i veicoli a motore ed i loro rimorchi devono essere sottoposti a visita e prova presso i competenti uffici del Dipartimento per i trasporti terrestri. Entro sessanta giorni dall’approvazione delle modifiche, gli uffici competenti del Dipartimento ne danno comunicazione ai competenti uffici del P.R.A. ai fini dei conseguenti adeguamenti fiscali.

In buona sostanza, il tuning auto che comporta una modifica del veicolo necessita dell’

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omologazione da parte dell’autorità competente. L’omologazione sarà evitabile nel caso in cui venga montato un pezzo già omologato per l’auto in questione.

Tuning auto: le modifiche legali e quelle illegali.

Alla luce di quanto appena detto, vediamo velocemente quali sono le principali modifiche che con il tuning auto vengono apportate ai veicoli, indicando per ognuna di esse se è legale oppure meno.

  1. Luci: il codice della strada proibisce di installare luci che abbiano colori diversi da quelli stabiliti per legge. Ad esempio, le luci di posizione anteriori devono essere bianche o gialle; quelle posteriori rosse mentre quelle laterali arancioni. Luci di un colore diverso da quelle elencate (ad esempio, blu o azzurre) sono vietate;
  2. Marmitta: un must per ogni appassionato del tuning auto, ma un illecito per la legge, a meno che non si ottenga l’omologazione. I dispositivi di scarico dei gas possono essere sostituiti con altri, ma devono essere omologati. Stesso dicasi per la rumorosità della marmitta, che non deve superare quella indicata sulla carta di circolazione del veicolo;
  3. Gomme e cerchi: gli appassionati di tuning possono montare sulla propria auto cerchi e gomme secondo i propri gusti, a patto che le ruote per i vari modelli siano omologate dalle aziende costruttrici di cerchi;
  4. Vetri oscurati: sono ammessi, purché consentano di vedere all’interno dell’auto. In altre parole, non sono ammessi i vetri completamente neri. Sul punto si rinvia alla lettura di questo articolo;
  5. Minigonne: l’auto è donna, e la presenza delle minigonne lo attesta ancor di più. Battute a parte, le bandelle laterali sono legali, in quanto non elencate tra le caratteristiche costruttive o funzionali dell’auto. In altre parole, sono un’aggiunta del proprietario del veicolo, il quale se ne assume la responsabilità;
  6. Alettoni e Spoiler: vale quanto detto per le minigonne, purché non sporgano dalla sagoma del veicolo, siano efficacemente ancorate, non presentino bordi appuntiti o taglienti.

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