Naspi scuola: come inviare la domanda di disoccupazione

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I docenti a tempo determinato possono inviare la domanda di disoccupazione Naspi dopo la scadenza dell’incarico: ecco come fare.

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Gli insegnanti a tempo determinato, nonostante siano dipendenti pubblici, hanno diritto all’indennità di disoccupazione, che ora si chiama Naspi: i docenti la cui scadenza dell’incarico è il 30 giugno, difatti, possono presentare, dal 1° luglio, la domanda di Naspi, alla pari di tutti i lavoratori dipendenti che perdono involontariamente l’occupazione, anche per scadenza del contratto a termine. Anche per i docenti, come per la generalità dei lavoratori, l’indennità di disoccupazione decorre dall’ottavo giorno successivo alla cessazione del rapporto di lavoro. Il termine per presentare le domande è di 68 giorni dalla fine dell’incarico: pertanto, per i professori che cessano dal servizio il 30 giugno, ci sarà tempo sino al 6 settembre per l’invio dell’istanza. Facciamo allora il punto della situazione sulla

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Naspi scuola: come inviare la domanda di disoccupazione, quali sono gli adempimenti da effettuare, chi ha il diritto di presentare la domanda Naspi, quali sono i requisiti per l’indennità.

Quali insegnanti hanno diritto alla Naspi?

Le condizioni per il diritto alla Naspi, per gli insegnanti, sono le stesse applicate alla generalità dei lavoratori; bisogna dunque possedere:

Possono ricevere la Naspi, dunque, non solo i docenti precari il cui incarico si conclude il 30 giugno, ma anche coloro che hanno lavorato durante un minor periodo nell’anno, purché si rispettino i requisiti minimi e non siano trascorsi oltre 68 giorni dalla cessazione del rapporto.

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A quanto ammonta la Naspi?

La Naspi è pari al 75% del reddito imponibile medio mensile degli ultimi 4 anni, se inferiore a 1.208,15 euro. Se è superiore si aggiunge anche il 25% della differenza tra l’imponibile e i 1.208,15 euro. La Naspi non può mai superare, comunque, 1.314,30 euro mensili.

L’indennità diminuisce del 3% al mese a decorrere dal primo giorno del quarto mese di fruizione.

Come si compila la domanda Naspi?

La domanda Naspi segue la stessaprocedura valida per la generalità delle domande di disoccupazione.

Per chi possiede il codice Pin, la Cns (carta nazionale dei servizi) o l’identità unica digitale Spid, in particolare, è necessario:

Per chi non possiede Pin, Cns o Spid, è possibile presentare la domanda tramite

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patronato; per chi li possiede ma ha difficoltà nei collegamenti internet, è possibile chiamare il numero verde 803.164 ed essere assistiti da un operatore.

Come funziona la domanda Naspi precompilata?

Per chi ha perso da poco il lavoro è direttamente l’Inps ad informare, in tempo reale, che si possiedono i requisiti per inviare la domanda Naspi e ricevere così la prestazione di disoccupazione. All’interno dell’area personale My Inps, difatti, sarà messo a disposizione dei lavoratori che hanno perso involontariamente l’impiego un apposito link per l’accesso alla domanda Naspi precompilata. Il servizio, inizialmente attivato in via sperimentale, sarà ampliato alla generalità dei lavoratori dipendenti.

Quando si perde la Naspi?

Se, dopo aver inviato la domanda Naspi, si viene nuovamente reimpiegati (come dipendenti o cococo), la disoccupazione si sospende se il contratto ha una durata minore di 6 mesi ma il reddito derivante dalla nuova attività supera gli 8mila euro annui; se il reddito risulta inferiore, la Naspi viene ridotta di un importo pari all’80% del nuovo reddito.

Se l’occupazione è a tempo indeterminato, o a tempo determinato superiore ai 6 mesi ed il reddito supera 8mila euro, si decade dalla Naspi.

Per gli altri casi di decadenza o riduzione della Naspi, vedi: Quando si perde la disoccupazione?

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