Cartella esattoriale per multa: conseguenze mancata opposizione

Aggiungi un commento
Annuncio pubblicitario

Se scadono i termini per impugnare la multa e il proprietario dell’auto riceve la cartella di pagamento non può più sollevare le contestazioni che avrebbe potuto sollevare contro la contravvenzione salvo che questa non sia mai stata notificata.

Annuncio pubblicitario

Qualche anno fa hai ricevuto delle multe stradali che, all’epoca, hai ritenuto di non contestare. Il valore dei verbali era irrisorio rispetto alle spese legali che avresti sostenuto. A ciò si aggiungeva l’incertezza sulla vittoria del ricorso. Ora però è arrivata una cartella esattoriale con la richiesta di pagamento di tutte le somme in un’unica soluzione. Somme che nel frattempo sono lievitate: alle iniziali contravvenzioni si sono infatti aggiunte le sanzioni e gli interessi. Ti è stato detto che, se non saldi il dovuto, rischi il fermo auto. Non ti puoi permettere di restare a piedi: la macchina ti serve per andare al lavoro e per portare i bambini a scuola. Decidi dunque che è arrivato il momento per “mettere in mezzo l’avvocato” e chiedergli di fare ricorso. Ma quali contestazioni puoi sollevare una volta giunto a questa fase della procedura di riscossione?

Annuncio pubblicitario
Se ricevi una cartella esattoriale per la multa, quali sono le conseguenze della mancata opposizione all’originario verbale della polizia? A spiegare come stanno le cose è una recente ordinanza della Cassazione [1].

Che succede se non impugno la multa?

Chi riceve una multa e non fa ricorso nei termini di legge non può più esimersi dal pagare la sanzione, legittima o illegittima che sia. Ad esempio, un verbale palesemente viziato per errore sull’identità del trasgressore, se non opposto, diventa definitivo. Non conta il fatto di aver presentato una richiesta di annullamento alla polizia se questa non ha riscontrato l’istanza: il silenzio si considera diniego.

Per il ricorso puoi optare per un più costoso procedimento al giudice di pace (che ti impone di versare il contributo unificato di non meno di 40 euro circa) da presentare nei 30 giorni successivi alla notifica della multa; oppure puoi avanzare ricorso al Prefetto, gratuito ed entro 60 giorni dalla multa, ma con più scarse possibilità di vittoria (si tratta infatti di un organo di parte, non terzo e imparziale come il giudice). Vero è che se il Prefetto non si pronuncia nei 210 giorni successivi al ricevimento del tuo ricorso, lo stesso si considera accolto.

Annuncio pubblicitario

Prescrizione e decadenza multe

Se la multa non è stata consegnata al proprietario dell’auto nell’immediatezza dell’infrazione, gli va notificata a casa entro massimo 90 giorni dall’infrazione. Dopo tale termine la contravvenzione è illegittima; tuttavia tale vizio va fatto valere con l’opposizione, altrimenti si “sana” e la multa andrà pagata lo stesso.

In ogni caso, dal momento della notifica della multa ai successivi solleciti o cartelle esattoriali non possono decorrere più di cinque anni: dopo tale termine il diritto di credito dell’amministrazione cade in prescrizione.

Multa non contestata: conseguenze

La multa non contestata diventa definitiva. Sul piano economico l’importo viene maggiorato. Difatti, quando ricevi il verbale, la sanzione da pagare è in misura ridotta. Invece, se lasci passare 60 giorni, questa passa “in misura piena”, per un importo che quasi sempre è pari al doppio.

In più ogni sei mesi scattano gli interessi del 10%: mica poco se consideri che, dal momento del ricevimento della contravvenzione a quando riceverai la cartella esattoriale, possono passare diversi anni.

Annuncio pubblicitario

Divenuta definitiva la multa, il Comune incarica l’agente della riscossione locale di provvedere alla riscossione forzata delle somme previa notifica della cartella esattoriale. Lo fa delegandolo con un apposito atto che si chiama ruolo. Il ruolo è un documento che identifica il credito dell’amministrazione, l’ammontare e il soggetto debitore. Da quando il ruolo viene dichiarato esecutivo (data riportata sulla successiva cartella esattoriale), l’esattore ha 2 anni al massimo per notificare la cartella. Se questa dovesse arrivare dopo, si avrebbe un motivo di opposizione (la cosiddetta decadenza).

In più la cartella non può arrivare dopo cinque anni dalla notifica della multa: come infatti abbiamo detto, dopo tale termine si verifica la prescrizione.

Opposizione contro cartella per multa non contestata

Ricevuta la cartella non si possono più mettere in discussione i vizi della multa. Ad esempio se la contravvenzione era stata spedita al conducente dopo i 90 giorni, oppure l’autovelox non era presegnalato dal cartello, l’automobilista non può più far valere tali motivi di ricorso contro la cartella esattoriale. Doveva invece sollevarli entro i termini di ricorso contro la multa. Divenuta quest’ultima definitiva, l’unica arma che ha il cittadino è

Annuncio pubblicitario
impugnare la cartella esattoriale per vizi propri ossia relativi alla formazione di tale “titolo”. È il caso della cartella non motivata, che non indica cioè per quale ragione sono richieste le somme.

La Cassazione ha ribadito tali principi: qualora i verbali dai quali scaturiscono le sanzioni oggetto della riscossione esattoriale siano stati notificati da tempo, e senza che sia stata proposta tempestiva opposizione da parte del proprietario dell’auto, non è più possibile contestare la cartella sulla base di eccezioni che andavano fatte valere con la stessa opposizione.

Già nel 2007 [2] le Sezioni Unite della Corte avevano chiarito che se la multa non è impugnata davanti al giudice o al Prefetto, diventa titolo esecutivo per la riscossione della pena pecuniaria.

Solo in un caso si può impugnare la cartella per un vizio della multa: se quest’ultima non è mai stata notificata e, dunque, la cartella è il primo atto che riceve l’automobilista. In tal caso, il difetto di notifica implica l’annullamento della cartella [3].

Annuncio pubblicitario

Sostieni laleggepertutti.it

Non dare per scontata la nostra esistenza. Se puoi accedere gratuitamente a queste informazioni è perché ci sono uomini, non macchine, che lavorano per te ogni giorno. Le recenti crisi hanno tuttavia affossato l’editoria online. Anche noi, con grossi sacrifici, portiamo avanti questo progetto per garantire a tutti un’informazione giuridica indipendente e trasparente. Ti chiediamo un sostegno, una piccola donazione che ci consenta di andare avanti e non chiudere come stanno facendo già numerosi siti. Se ci troverai domani online sarà anche merito tuo. Diventa sostenitore clicca qui