Prostituirsi in casa è reato?
L’attività di prostituzione è legale o illegale? Si può mandare via dall’Italia la straniera che fa la escort sul marciapiedi?
Immagina che faccia faresti se, nel regolamento di condominio della casa che hai appena adocchiato e che vorresti acquistare, trovassi scritto: «È vietato svolgere, all’interno delle abitazioni, attività alberghiere, rumorose e dirette alla prostituzione». No, non farebbe certo un bell’effetto. Tant’è che, a quanto ci risulta, nessun regolamento contiene una previsione del genere. Magari potresti essere portato a pensare che, in zona, si pratica il meretricio. E, come dicevano gli antichi latini, «Excusatio non petita, accusatio manifesta», ossia «Chi si scusa, si accusa».
Ciò detto, se il regolamento di condominio non dovesse prevedere nulla a riguardo, resterebbe da chiedersi se prostituirsi in casa è reato. Ossia: cosa dispone la legge a riguardo? Se hai questo dubbio, ecco alcune spiegazioni che troverai illuminanti.
Indice
Si può mandare via la prostituta?
Immagina che, in uno degli appartamenti del tuo edificio, viva in affitto una prostituta straniera che, tutte le sere, scende sul marciapiede ed inizia a passeggiare in modo “disinvolto” in modo da colpire l’attenzione di potenziali clienti. Ti rivolgi più volte al sindaco, chiedendogli di intervenire: più per una questione di decoro urbano che di sicurezza. Chi mai vorrebbe acquistare un appartamento sapendo che, di notte, la strada è frequentata da escort?
In passato, si è verificato che, a seguito della segnalazione dei cittadini, i questori abbiano emesso il foglio di via nei confronti della lucciola. Ma la giurisprudenza è indirizzata in un altro senso: poiché
Il sesso a pagamento – ha scritto di recente il Tar Lazio [1] – non costituisce un crimine in Italia e la escort non può di per sé essere considerata una persona pericolosa in base alle categorie criminogene indicate dal Codice antimafia.
L’allontanamento scatterebbe solo nell’ipotesi di traffici delittuosi, circostanza esclusa per chi si limita a praticare il meretricio. E non importa se la sua presenza richiama nel quartiere “traffico” poco raccomandabile.
Il provvedimento di rimpatrio del questore può colpire tre categorie di persone:
- chi vive compiendo reati;
- chi vive con i proventi di attività criminosi;
- chi compie reati che possono compromettere l’integrità fisica o morale dei minori, la sanità, la sicurezza o la tranquillità pubblica.
Nessuna delle condizioni ricorre nel caso della prostituta.
L’unico modo per allontanare una prostituta da una strada è emettere un’ordinanza comunale che vieti “certi vestiti” o determinate “attività” in particolari zone urbane (ad esempio nei centri storici). Si tratterebbe allora di sanzionare un semplice illecito amministrativo e non un reato.
Anche la Cassazione [2] ha già ritenuto illegittimo il foglio di via del questore motivato sul solo esercizio della prostituzione.
La prostituzione è legale?
Dire che la prostituzione è legale potrebbe apparire alquanto strano, anche perché chiunque sa che nessun giudice accoglierebbe una domanda di recupero crediti inoltrata da una prostituta a cui non sia stata pagata la parcella. Allora la questione va messa in questi termini: chi si prostituisce non commette reato e non rischia un procedimento penale, né di essere fermata da poliziotti o carabinieri. Allo stesso modo, la polizia non ti può fermare se vai con una escort.
Questo non toglie che, sotto l’aspetto civilistico, il contratto (seppur verbale) con una prostituta – quella della promessa della prestazione fisica in cambio del denaro – non è valido per il nostro ordinamento. È nullo per contrarietà al buon costume.
Dalla nullità del contratto con la escort deriva che, chi dei due non adempie, non può essere trascinato in tribunale. Ci sono state comunque alcune sentenze che hanno ritenuto integrato il reato di
Altrettanto, la prostituzione diventa illegale se il rapporto sessuale con la prostituta viene consumato in un luogo pubblico o aperto al pubblico (il parcheggio di un supermercato). In questo caso, scatta l’illecito amministrativo di atti osceni in luogo pubblico, punito con una sanzione da 5.000 a 10.000 euro. Non vale il fatto che la strada sia cieca o poco frequentata. L’importante è rendersi assolutamente non visibili per i passanti. Alcune sentenze hanno ritenuto che i semplici fogli di giornale sui finestrini dell’auto non fossero sufficienti. L’auto, quindi, si deve “infrattare” in un luogo non percorribile da pedoni o altre auto.
Prostituirsi in casa è reato?
Se è vero che la prostituzione è legale, è anche vero che prostituirsi a casa non è reato, né può essere vietato.
Lo potrebbe vietare solo un regolamento di condominio approvato all’unanimità, ma solo se l’attività del meretricio dovesse divenire professionale e metodica. Diversamente, non si può limitare la libertà del condomino di avere rapporti occasionali, anche se retribuiti. E sfido chiunque a distinguere tra una persona di facili costumi e una escort.
Ci sono però delle regole da seguire anche in condominio: primo tra tutti il divieto di attività rumorose durante la notte. La lucciola può certo portare in casa tutti gli uomini che vuole, ma non può disturbare il sonno dei vicini o turbare quello dei più piccoli. Il suo comportamento non sarebbe, neanche in questo caso, identificabile come reato (il disturbo alla quiete pubblica scatta solo quando il chiasso viene avvertito da tutto il palazzo).
Dall’altro lato, la lucciola dovrà curare il proprio abbigliamento in modo da non mostrare parti del corpo tali da offendere il pubblico decoro. Ciò vale tanto sotto casa quanto sulle scale o nell’ascensore. Per il resto, non si può impedire alla escort di ricevere, anche nella stessa notte, più persone.