Cartello autovelox: normativa
Segnalazione postazione di controllo elettronico della velocità e validità delle multe: la Cassazione detta i principi.
Una recente ordinanza della Cassazione [1] chiarisce l’attuale normativa sul cartello autovelox, specificando quali sono gli obblighi degli agenti accertatori e i casi in cui è possibile fare ricorso contro le multe per eccesso di velocità.
È l’occasione per ribadire la disciplina attualmente in vigore in materia di segnaletica stradale sulla presenza degli autovelox, segnaletica alla cui corretta installazione è subordinata la validità stessa della contravvenzione. Ma procediamo con ordine.
Indice
Cartello autovelox fisso
Prima di ogni postazione autovelox ci deve essere un cartello, ben visibile, che avvisi gli automobilisti della presenza del controllo elettronico della velocità. Esso deve indicare la scritta «
Quanto alla distanza massima tra il cartello e la postazione, il primo deve essere posizionato a non più di 4 chilometri dall’autovelox. Dopodiché, il segnale va ripetuto o la multa è nulla.
La legge non indica, allo stesso modo, quale debba essere la distanza minima tra cartello e postazione: la Cassazione ha detto che il segnale deve essere collocato con «adeguato anticipo» rispetto all’autovelox, in modo da consentire all’automobilista di rallentare la velocità senza frenate improvvise, senza quindi costituire un pericolo per la circolazione.
Cartello autovelox mobile
Anche nel caso degli autovelox mobili, quelli cioè posizionati sul treppiedi e, di volta in volta, predisposti all’occorrenza dalla polizia, è necessaria la presenza di un cartello di avviso posto a non più di 4 chilometri e con adeguato anticipo rispetto alla postazione.
Tuttavia, una direttiva ministeriale spiega che, se nel tratto di strada gli accertamenti della velocità avvengono saltuariamente, dopo il cartello fisso gli agenti devono posizionare un ulteriore
Leggi sul punto “Autovelox: ora sono necessari due cartelli“.
Dimensioni cartello autovelox
Non esiste una norma che stabilisca quali debbano essere le dimensioni del cartello del segnale dell’autovelox. È solo necessario che lo stesso sia visibile. Visibilità che va rapportata alle dimensioni della strada e alla velocità percorribile. Si ritengono pertanto applicabili le regole generali sulla cartellonistica, che stabiliscono tre tipi di dimensioni di cartelli:
- cartelli grandi: 135 cm x 200 cm (di norma sulle autostrade, sulle strade extraurbane a due o più corsie o su quelle urbane a tre o più corsie);
- cartelli normali: 90 cm x 135 cm (su tutte le altre strade);
- cartelli piccoli: 40 cm x 60 cm (solo in casi eccezionali, quando il cartello normale non può essere apposto per le dimensioni e la struttura della strada).
Qual è il colore del cartello autovelox?
Il
- nelle strade extraurbane: fondo blu con scritte bianche;
- nelle strade urbane: fondo bianco e scritte nere.
Indicazione del cartello autovelox sul verbale
Per quanto la presenza del cartello preventivo di segnalazione dell’autovelox sia obbligatoria, non è necessario che i verbalizzanti diano atto di esso all’interno della multa. La contravvenzione cioè non deve indicare che il controllo elettronico della velocità era stato oggetto di preventivo avviso agli automobilisti.
Quindi, la multa è valida anche quando, all’interno della stessa, non è riportata la frase: «Postazione di controllo presegnalata da apposito cartello».
Tale chiarimento è stato fornito dalla Cassazione [1]. Secondo infatti la Corte, «la circostanza che nel verbale di contestazione di una violazione dei limiti di velocità, accertata attraverso un dispositivo autovelox, non sia indicato se la presenza dell’apparecchio sia stata preventivamente segnalata mediante apposito cartello, non rende nullo il verbale stesso, sempre che, di detta segnaletica, sia stata accertata o ammessa l’esistenza
Il verbale deve comunque dare atto dell’intervenuta taratura dell’autovelox, indicando la data in cui è stata effettuata l’ultima volta. I controlli, infatti, devono avvenire non più tardi di una volta all’anno.
La multa è nulla sia se il verbale non indica la data della taratura, sia se tale taratura non è mai avvenuta o se è avvenuta prima dell’ultimo anno.
Ripetizione cartello autovelox
Dopo ogni intersezione, il cartello autovelox va ripetuto a beneficio degli automobilisti che, dall’intersezione stessa, si immettono sulla strada principale.
Secondo la Cassazione, bisogna installare un nuovo cartello di avviso dopo le intersezioni, gli svincoli e gli incroci, a beneficio di quanti provengono da strade secondarie e, perciò, non hanno potuto vedere il precedente avviso.
Leggi anche Autovelox: tutte le regole sulla segnalazione.
Cartello con limite di velocità e autovelox
Veniamo ora alla distanza minima tra il cartello con il limite di velocità e l’autovelox:
- fuori dai centri urbani non può essere inferiore a 1 km;
- nei centri urbani, la distanza deve essere di 200 metri sulle strade di scorrimento e di almeno 75 metri sulle altre strade.
Quando l’autovelox non può essere usato
Gli autovelox in postazioni fisse (cioè quelle non presidiate da agenti, con le quali da anni si effettua la maggior parte dei controlli) non possono più essere usati:
- sulle strade extraurbane, laddove il limite di velocità è inferiore di oltre 20 km/h rispetto a quello massimo generale;
- sulle strade urbane, l’ente proprietario deve innanzitutto dare la preferenza ai dossi artificiali e i controlli automatici possono essere effettuati solo laddove il limite di velocità non sia inferiore a 50 km/h.
Tuttavia il DM autovelox del 2024 ammette un’ampia serie di deroghe, che tuttavia dovranno sempre e comunque essere documentate. Come di prassi, è prevedibile che si aprirà, come è normale che accada, un nutrito contenzioso sul pedissequo rispetto delle prescrizioni.
Gli altri vincoli all’uso degli autovelox
Per le strade di tipo extraurbane secondarie, urbane di scorrimento, urbane di quartiere, urbane ciclabili, locali urbane ed extraurbane, itinerari ciclopedonali urbani ed extraurbani l’ente proprietario, per poter installare un autovelox, è obbligato ad effettuare una specifica valutazione, che dovrà sfociare in un documento scritto e consultabile. Esso dovrà dare conto, anche in via alternativa, della presenza di
In alternativa, l’ente proprietario della strada sarà tenuto a rendere conto dell’impossibilità o dell’elevata difficoltà di procedere a controlli con contestazione immediata, considerando anche alcune condizioni prestabilite dal decreto, che fungono da criteri guida nella valutazione.
Il DM autovelox 2024 prevede comunque un’alternativa e cioè «presenza di velocità operative dei veicoli, individuate da parte degli enti proprietari o dei gestori dei tratti stradali in condizioni di normale deflusso, che sono mediamente superiori rispetto ai limiti di velocità consentiti e indicati in modo adeguato con la segnaletica stradale». Una sorta di giustificazione che il proprietario della strada deve fornire per poter effettuare il controllo sui limiti di velocità.