L’amministratore che è anche avvocato può difendere il condominio?
Serve la procura all’avvocato che è anche amministratore di condominio? In quali casi è l’assemblea che deve conferire incarico al difensore?
L’assemblea è libera di scegliere l’amministratore che ritiene maggiormente competente, purché abbia i requisiti di onorabilità e di professionalità previsti dalla legge. Spesso si preferisce assegnare l’incarico a un professionista affinché gestisca al meglio le questioni che richiedono particolari competenze. Con questo articolo ci soffermeremo su un argomento particolare: l’amministratore che è anche avvocato può difendere il condominio?
Facciamo un esempio. Una delibera assembleare viene impugnata da uno dei proprietari; il condominio decide di costituirsi
Indice
L’avvocato può fare l’amministratore?
L’avvocato può fare l’amministratore di condominio, non essendoci una norma che proibisca ciò. Bisogna tuttavia stare attenti ai possibili conflitti d’interessi che potrebbero derivare dal cumulo delle cariche.
Ad esempio, non sarebbe possibile scegliere come amministratore un avvocato che ha una causa in corso contro il condominio stesso.
Insomma: tra la professione di avvocato e il mandato di amministratore non sussistono incompatibilità a priori, salvo il ricorrere di particolari ipotesi in cui risulta evidente che il legale non potrebbe assumere anche l’incarico condominiale.
Condominio: chi decide la nomina dell’avvocato?
Un altro problema che si pone è di comprendere chi decide la nomina dell’avvocato quando il condominio è coinvolto in una causa giudiziaria. I soggetti candidati alla scelta sono due: l’amministratore e l’assemblea.
Per la precisione:
- l’amministratore può decidere autonomamente, cioè senza l’autorizzazione preventiva dell’assemblea, in tutte le controversie che rientrano nella gestione ordinaria dell’edificio. In questa categoria sono ricomprese tutte le materie di cui l’amministratore può occuparsi senza dover necessariamente attendere il permesso dei condòmini. Si tratta di questioni riguardanti, ad esempio: il rispetto del regolamento, l’uso delle cose comuni, la riscossione delle quote condominiali [1];
- l’assemblea decide ogni volta che la questione sia di straordinaria amministrazione. È la legge ad affermare che, qualora la citazione in giudizio o il provvedimento abbia un contenuto che esorbita dalle attribuzioni dell’amministratore, questi è tenuto a darne senza indugio notizia all’assemblea [2].
In sintesi: l’amministratore può nominare un avvocato che difenda in giudizio il condominio ogni volta che la questione rientra tra le sue
La scelta dell’avvocato compete invece all’assemblea ogni volta che la questione superi i limiti dell’ordinaria amministrazione.
Ad esempio, se occorre difendersi in giudizio contro l’impresa che ritiene di non essere stata pagata per i lavori straordinari eseguiti nell’edificio, dovranno essere i condòmini, riuniti in assemblea, a conferire mandato a un avvocato.
L’avvocato che è anche amministratore può difendere il condominio?
Se l’amministratore è anche avvocato, allora potrà costituirsi in giudizio per difendere il condominio, senza che la scelta ricada su un altro legale.
In altre parole, l’amministratore condominiale che esercita anche la professione forense può essere l’avvocato del condominio, rivestendo così entrambe le cariche.
Tanto è ammesso sia dalla legge [3] che dalla giurisprudenza [4], secondo la quale l’amministratore di un condominio che sia anche abilitato all’esercizio della professione forense
Serve la procura all’avvocato che è anche amministratore di condominio?
Quanto detto in precedenza in merito alla scelta del difensore vale anche in merito al conferimento della procura alle liti, cioè del mandato che serve per rappresentare il condominio in giudizio. Anche in questa ipotesi bisogna distinguere due ipotesi:
- negli affari di ordinaria amministrazione che gli competono per legge, l’amministratore-avvocato potrà agire autonomamente, anche senza procura conferitagli dall’assemblea. Tanto deriva dal fatto che, in queste vicende, l’amministratore può agire direttamente in giudizio in base ai poteri attribuitigli dalla legge. L’amministratore che è anche avvocato potrà pertanto agire con decreto ingiuntivo contro i condòmini morosi senza dover chiedere alcun permesso;
- nelle questioni di straordinaria amministrazione l’amministratore che è anche avvocato dovrà essere incaricato dall’assemblea con espressa delibera di conferimento dell’incarico.
L’avvocato amministratore di condominio: in sintesi
Tirando le fila di quanto detto sinora, possiamo affermare che l’amministratore che è anche avvocato può senz’altro rappresentare in giudizio il condominio in qualità di difensore di fiducia.
Quando si tratta di questioni di ordinaria amministrazione, l’avvocato-amministratore può costituirsi in giudizio senza necessità di alcun mandato; al contrario, per gli affari inerenti alla gestione straordinaria l’amministratore, seppur avvocato, non può costituirsi o proporre un’azione giudiziaria senza autorizzazione dell’assemblea e conferimento di specifica procura alle liti.