Siae matrimonio e feste: come non pagare?

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Come sono tutelate le opere dell’ingegno di carattere creativo? In quali casi non occorre pagare la licenza per riprodurre il brano di un artista?

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La legge tutela le opere dell’ingegno di carattere creativo impedendo che le stesse vengano indebitamente utilizzate senza il consenso dei loro autori o dei soggetti a cui ne è affidata la gestione. Si tratta del cosiddetto copyright. È quindi illegale appropriarsi di uno scritto o di una composizione altrui, oppure mostrare il video realizzato da altri. È in questo contesto che si inserisce il seguente quesito: come non pagare la Siae per matrimoni e feste?

Come diremo, la Siae (Società italiana degli autori e degli editori) si occupa di tutelare il

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diritto d’autore, sanzionando chi non rispetta le regole e riscuotendo il prezzo delle licenze che conferisce, cioè delle autorizzazioni attribuite a coloro che chiedono di poter far uso momentaneo dell’opera altrui. Ci sono casi in cui non occorre pagare nulla? Vediamo cosa dice la legge.

Cos’è la Siae?

La Siae è una società che si occupa di tutelare il diritto d’autore dei propri iscritti. Questo compito viene perseguito vigilando sulle violazioni di quanti, in spregio alle regole del copyright, utilizzano le opere altrui senza alcun permesso.

È il caso, ad esempio, della cover band che si esibisce davanti al bar oppure del deejay che mette la musica in un locale.

Chi vuole utilizzare uno dei brani o delle opere presenti nelle liste della Siae deve

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chiedere il permesso e pagare un certo prezzo per ottenere la licenza temporanea.

Gli artisti non iscritti alla Siae sono tutelati?

Occorre fare una precisazione: gli artisti che non sono iscritti alla Siae sono ugualmente tutelati dalla legge sul diritto d’autore.

Secondo il nostro ordinamento giuridico, infatti, il copyright nasce insieme all’opera stessa; ciò significa che, nel momento in cui lo scrittore termina il proprio romanzo o il musicista la sua composizione, l’opera è già tutelata dal diritto d’autore, senza necessità di pubblicazione o di iscrizione alla Siae.

Secondo la legge italiana, infatti, chiunque abbia un romanzo nel cassetto può già ritenersi un autore tutelato, con la conseguenza che chi si appropria dell’opera commette un illecito.

A cosa serve l’iscrizione alla Siae?

A questo punto sorge spontanea una domanda: a cosa serve l’iscrizione alla Siae, visto che la legge tutela le opere dell’ingegno a prescindere da ogni formalità?

La risposta è semplice: la Siae consente un controllo accentrato

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del diritto d’autore, garantendo così una maggiore tutela agli artisti che decidono di iscriversi.

La Siae, infatti, opera su tutto il territorio italiano, assicurandosi che le opere dei propri autori non siano plagiate o utilizzate indebitamente.

Inoltre, chiunque voglia pagare per ottenere la licenza non dovrà fare altro che rivolgersi a una delle sedi Siae presenti sul territorio provinciale, compilando il modulo e corrispondendo il prezzo richiesto.

Al contrario, chi non si iscrive alla Siae avrà maggiori difficoltà a controllare che la propria opera non sia “saccheggiata” da altri. Inoltre, per ottenere la licenza che consente lo sfruttamento dell’opera occorrerebbe rivolgersi direttamente all’autore, con ovvie difficoltà.

Matrimoni e feste: la Siae va pagata?

Per la musica che si utilizza nei matrimoni e nelle feste occorre corrispondere i diritti alla Siae, se l’evento si svolge in un luogo pubblico (piazza, strada, ecc.) o aperto al pubblico (ristorante, bar, pub, ecc.).

La Siae va pagata sia nel caso di

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musica dal vivo (live, per intenderci) che di musica registrata (ciò che accade quando si ingaggia un deejay).

Al contrario, non bisogna pagare nulla se la festa si svolge in un luogo privato, come ad esempio in casa del festeggiato.

Siae matrimoni e feste: quando non si paga?

Eccezionalmente, ci sono dei casi in cui la musica che allieta matrimoni e feste varie non deve essere pagata alla Siae. Vediamo quando.

La licenza Creative Commons (CC)

Non occorre pagare la Siae se la musica gode di una licenza Creative Commons: in casi del genere l’opera è liberamente utilizzabile, seppur entro certi limiti.

I Creative Commons rappresentano un sistema di licenze attraverso cui l’autore concede all’utilizzatore alcuni diritti sulla propria opera.

In parole povere, i Creative Commons sono la risposta al diritto d’autore tradizionale il quale, poiché presuppone che un’opera possa essere riutilizzata solamente con il consenso di chi ne ha i diritti, di fatto bloccherebbe la condivisione dei contenuti, soprattutto in internet.

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I Creative Commons tutelano quindi il copyright, ma in maniera più soft, consentendo che l’opera possa circolare.

Chi aderisce a questo sistema, dunque, favorisce la diffusione della propria opera a discapito di un diritto d’autore più forte.

Ad esempio, ricorrono alla licenza Creative Commons gli artisti emergenti che sono in cerca di notorietà e che, quindi, non intendono “blindare” la propria opera ma vogliono favorirne la circolazione (in genere, sul web).

Per conoscere i siti in cui è possibile trovare musica con licenza Creative Commons, si legga l’articolo dal titolo Festa privata: devo pagare la Siae?

Le opere di pubblico dominio

Non occorre pagare la Siae se le opere sono di pubblico dominio. Un’opera dell’ingegno di carattere artistico diventa di pubblico dominio decorsi 70 anni dalla morte dell’autore.

Nessun diritto dovrà quindi essere corrisposto a chi intende avvalersi della musica classica di Bach e Beethoven.

Autori non iscritti alla Siae

Ovviamente, la Siae non va pagata se al matrimonio o alla festa si suona musica di artisti che

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non sono iscritti alla Società italiana degli autori e degli editori.

Come detto in precedenza, infatti, l’iscrizione è meramente facoltativa, con la conseguenza che i non iscritti saranno liberi di tutelare le proprie opere come meglio credono.

Eseguire musica non protetta dalla Siae non significa, però, essere liberi di riprodurre l’opera: è già stato ricordato, infatti, come il diritto d’autore sorga indipendentemente da qualsiasi formalità, con la conseguenza che anche le opere degli artisti non iscritti alla Siae sono protette dal copyright.

Quindi, se a un matrimonio o a un evento si decide di eseguire opere non presenti negli elenchi della Siae, occorrerà contattare direttamente l’autore o la società a cui sono stati ceduti i diritti di sfruttamento economico per chiedere il permesso.

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