Affitto: è legale chiedere la busta paga?
Quali sono le garanzie che l’inquilino può offrire al proprietario? È legale chiedere la retribuzione o la dichiarazione dei redditi all’aspirante conduttore?
Trovare un inquilino affidabile è fondamentale per chi intende dare in affitto la propria abitazione. Sebbene la legge metta a disposizione lo strumento dello sfratto, le cose possono complicarsi al punto tale che mandare via chi occupa abusivamente l’immobile può diventare una vera e propria impresa. È in questo contesto che molti si chiedono se sia legale chiedere la busta paga prima di dare in affitto una casa.
In pratica, la questione riguarda il presunto diritto del locatore di verificare le condizioni economiche
Indice
Che cos’è la busta paga?
Cominciamo subito da un necessario chiarimento preliminare: busta paga e stipendio non sono la stessa cosa.
La busta paga (o cedolino) è il documento che il datore consegna mensilmente al proprio dipendente, all’interno della quale sono indicati tutti i dati fondamentali del rapporto di lavoro (mansione, tipo di contratto, retribuzione lorda, trattenute, ecc.).
Lo stipendio, invece, è la retribuzione netta che mensilmente viene accreditata sul conto del dipendente.
Lo stipendio, quindi, è solo una delle voci (la più importante) di cui è composta la busta paga.
Il locatore può chiedere la busta paga dell’inquilino?
L’inquilino non è obbligato a mostrare la busta paga qualora il proprietario glielo chiedesse come condizione per la conclusione del contratto di locazione.
Insomma: il proprietario può chiedere e l’aspirante conduttore può senz’altro rifiutarsi. La conseguenza sarebbe, al massimo, la mancata stipula del contratto.
Mostrare la busta paga al locatore non è obbligatorio per legge ma il proprietario dell’immobile non può essere punito se pretende la busta paga come garanzia di pagamento.
Stessa cosa dicasi se il proprietario pretenda di vedere qualche altro tipo di “referenza”, come ad esempio la Certificazione Unica, il contratto di lavoro o la dichiarazione dei redditi.
L’inquilino deve offrire garanzie al locatore?
Nessuna norma di legge obbliga il conduttore a fornire delle garanzie al proprietario prima di stipulare il contratto di locazione.
Quanto appena detto non vuol dire, però, che le parti non possano mettersi d’accordo per “rafforzare” la posizione del conduttore.
Sebbene non ne siano una condizione essenziale, inquilino e proprietario possono concordare alcune garanzie che mettano il locatore al sicuro nel caso di inadempimenti del conduttore.
Classiche garanzie del contratto di locazione sono:
- il deposito cauzionale, consistente in una somma di danaro corrisposta al locatore contestualmente alla stipulazione del contratto, di importo non superiore a tre mensilità;
- la garanzia personale resa da un’altra persona, la quale sottoscrive il contratto unitamente all’inquilino, impegnandosi a pagare i canoni nel caso in cui il conduttore venga meno al suo obbligo;
- la fideiussione bancaria, che garantisce il pagamento dell’istituto di credito nel caso di inadempimento del conduttore;
- il pegno, con cui l’inquilino versa una somma di danaro su un conto corrente vincolato quale garanzia reale del dell’esatto pagamento dei canoni;
- la caparra confirmatoria, che consente al locatore di scegliere se trattenere la somma di denaro versata a titolo di caparra oppure chiedere l’esecuzione o la risoluzione del contratto di locazione e il risarcimento dell’ulteriore danno (se provato).
Per ulteriori approfondimenti, si legga l’articolo dedicato a come tutelarsi dalle morosità in caso di contratto di affitto.