Cosa rischio se aiuto a copiare un esame universitario?

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È reato aiutare qualcuno a copiare la prova scritta per un esame all’università?

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Un nostro lettore ci chiede: cosa rischio se aiuto a copiare un esame universitario?

Il quesito riguarda, a quanto pare, un esame scritto o una prova intermedia necessaria per accedere all’esame orale. Tuttavia, a prescindere dalla tipologia di verifica, si trovano spesso online articoli ove si afferma che il copiare durante un esame, o aiutare altri a farlo, configura un reato. Alcuni erroneamente parlano persino di “plagio”. Noi riteniamo che la situazione non sia esattamente questa. Cerchiamo quindi di analizzare più a fondo le ragioni di tale convinzione.

Quando copiare è reato?

L’articolo 1 della Legge n. 475 del 19 aprile 1925 (tutt’oggi in vigore nonostante l’anzianità della stessa), stabilisce che «

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Chiunque in esami o concorsi, prescritti o richiesti da autorità o pubbliche Amministrazioni per il conferimento di lauree o di ogni altro grado o titolo scolastico o accademico, per l’abilitazione all’insegnamento od all’esercizio di una professione, per il rilascio di diplomi o patenti, presenta, come propri, dissertazioni, studi, pubblicazioni, progetti tecnici e, in genere, lavori che siano opera di altri, è punito con la reclusione da tre mesi ad un anno».

Tale norma si riferisce a chi copia e sanziona tale condotta come reato.

Il successivo articolo 2 della medesima Legge n. 475/1925 estende la medesima punizione anche a chi esegue la prova per conto altrui (a pagamento o gratis), consentendo così che altri copino e possano passare l’esame.

Inoltre la pena è aumentata da un terzo alla metà se l’aiuto fornito per copiare viene offerto a fini di lucro, ovvero dietro compenso. E per chi invece lo fa proprio “di mestiere”, ossia ripetutamente, la pena è ulteriormente aumentata e va della reclusione da uno a tre anni.

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A questo punto però bisogna analizzare con precisione qual è la condotta vietata dalla legge, facendo un attento esame testuale della legge. Ebbene quest’ultima fa riferimento unicamente alle prove finali: quelle per il conseguimento di un titolo, un’abilitazione o per superare un concorso. Ad esempio sarebbe reato copiare la tesi di laurea, l’elaborato scritto di un bando pubblico o l’esame di maturità.

Invece le prove “intermedie”, quelle relative al residuo rapporto scolastico, non rientrano nella previsione normativa.

Copiare e far copiare un esame universitario è reato

È necessario tenere conto del fatto che, nel diritto penale, non sono ammesse interpretazioni estensive o analogiche: in altri termini, non si può ampliare la previsione del legislatore a condotte non espressamente indicate dalla legge. Dunque, a rigore, la condotta di chi copia un esame universitario o aiuta altri a copiare, consegnando loro l’elaborato, non è punibile penalmente.

Restano, tuttavia, ferme le eventuali conseguenze disciplinari come:

Le sanzioni per chi aiuta a copiare sono le stesse, laddove ovviamente applicabili.

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