Quali sono le vetrate senza permessi?
VEPA (vetrate panoramiche amovibili e scorrevoli) su balconi e porticati: rientrano nell’edilizia libera a patto che servano per proteggere dal sole, dalla pioggia o dagli altri agenti climatici.
Quando un’opera può essere realizzata senza il permesso del Comune, si parla di “edilizia libera”. L’elenco degli interventi che rientrano in questa categoria è stato ampliato più volte dal legislatore. L’ultima riforma in materia è rappresentata dal decreto “Salva casa” (D.L. 69/2024) che, dopo aver modificato l’articolo 6 del Testo Unico dell’Edilizia, ha chiarito quali sono le vetrate e le tende senza permessi.
Il termine chiave quando si parla di vetrate rientranti nell’edilizia libera è “
Indice
Quali sono le vetrate che non richiedono permessi?
Le Vepa sono state concepite con la finalità di proteggere gli edifici dagli agenti atmosferici e migliorarne le prestazioni energetiche ed acustiche. Queste strutture non possono:
- determinare mutamenti della destinazione d’uso (per esempio, essere trasformate in locali abitativi a tutti gli effetti, come cucine, salotti o camere);
- definire spazi stabilmente chiusi o costituire incrementi di superficie o volume.
Per questo motivo, le vetrate senza permessi sono opportunamente definite amovibili e temporanee.
Per rientrare nell’edilizia libera, le vetrate devono favorire una “naturale micro-areazione” per garantire la circolazione costante dell’aria, assicurando così la salubrità degli ambienti interni. Inoltre, devono possedere caratteristiche tecnico-costruttive ed estetiche tali da minimizzare l’impatto visivo e l’ingombro apparente, senza alterare le linee architettoniche preesistenti.
Non è obbligatorio che il materiale delle vetrate sia di vetro, ma deve comunque essere “totalmente trasparente”. La struttura delle vetrate deve essere amovibile: deve poter essere ripiegata a fisarmonica, a libro, o fatta scorrere su binari.
Infine, è indispensabile che l’ambiente in cui vengono installate le vetrate scorrevoli non diventi una superficie utile. In altre parole, non sarà possibile trasformare lo spazio in un salotto o una lavanderia che presupponga una configurazione stabile.
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Dove è possibile installare le vetrate senza permessi
Sulle vetrate panoramiche amovibili, il decreto Salva casa ha precisato che possono essere installate:
- nei balconi sporgenti;
- nelle logge rientranti all’interno dell’edificio;
- nei porticati, a condizione che essi non siano gravati da diritti di uso pubblico o collocati nei fronti del fabbricato prospicienti le aree pubbliche.
Cosa fare per installare le Vepa?
Il fatto che le vetrate panoramiche amovibili e scorrevoli non richiedano un titolo edilizio (il permesso di costruire) non esclude che si debba prestare la massima attenzione e farsi assistere da un professionista tecnico. Le Vepa, al pari delle altre opere liberalizzate, debbono comunque osservare le diverse prescrizioni contenute:
- negli strumenti urbanistici;
- nei regolamenti comunali.
Sono da rispettare anche le norme:
- di settore;
- del Codice dei beni culturali e del paesaggio.
Così, per esempio, in zona paesaggistica, le chiusure dei balconi sono sottoposte all’autorizzazione semplificata da parte della Soprintendenza (punto B.3 del d.P.R. 31/2017).
Vetrate: è necessario il permesso del condominio?
La normativa pubblicistica non interferisce con quella condominiale che, invece, è di natura privatistica. Pertanto, il fatto che per installare le Vepa non ci sia bisogno di un titolo edilizio non esclude il rispetto delle regole del condominio. A tal proposito, è importante considerare le seguenti circostanze:
- si può avviare il lavoro senza dover prima chiedere il permesso all’assemblea di condominio, salvo solo una comunicazione preventiva all’amministratore. Quest’ultimo, a sua volta, dovrà informare l’assemblea;
- non è possibile violare eventuali divieti contenuti nel regolamento condominiale, che pertanto andrà letto con molta cura;
- non è consentito pregiudicare il decoro architettonico del palazzo (ossia l’unitarietà delle linee e delle forme), né la sua stabilità.
Il problema principale è proprio costituito dall’estetica dell’edificio, ovvero dal decoro architettonico. Poiché questo non è rappresentato dalla “bellezza del fabbricato” ma dall’unitarietà delle sue linee e forme, è necessario fare in modo che la vetrata non costituisca un “pugno nell’occhio” rispetto al contesto, indipendentemente dal valore dell’edificio. Tuttavia, bisogna considerare le condizioni in cui questo si trova al momento della realizzazione dell’opera, al netto di eventuali precedenti interventi effettuati dagli altri residenti che potrebbero averne già alterato l’armonia.