Come calcolare l’IMU sulla seconda casa?

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Il metodo pratico e semplice per calcolare l’IMU sulla seconda casa, partendo dalla rendita catastale, con esempi pratici e aliquote comunali.

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È noto che, sulla prima casa non si paga l’IMU. O meglio: bisognerebbe parlare di «abitazione principale». Infatti per ottenere l’agevolazione non basta essere residenti nell’immobile, ma bisogna anche viverci in modo stabile. In altri termini: la casa deve anche essere la propria dimora abituale. Sugli altri immobili di proprietà del contribuente scatta, invece, l’imposta. Ma come calcolare l’IMU sulla seconda casa?

Cerchiamo di chiarire gli aspetti principali, anticipando che, sulla misura dell’imposta incide principalmente il

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valore catastale del bene, non quello di acquisto o di mercato. Ma procediamo con ordine.

Per calcolare l’IMU sulla seconda casa, è necessario seguire i seguenti passaggi.

La prima cosa che bisogna fare è determinare la rendita catastale dell’immobile. La rendita catastale è un valore in euro, attribuito a ogni immobile e può essere facilmente reperita tramite una visura catastale. Rappresenta il reddito annuo che l’Agenzia delle Entrate presume che l’immobile possa produrre. Questo valore viene utilizzato come base per il calcolo di alcune imposte, come appunto l’IMU.

Bisogna poi aumentare ossia rivalutare la rendita catastale del 5% per ottenere la base imponibile su cui calcolare l’IMU.

Bisogna, quindi, applicare la seguente formula:

Rendita rivalutata = Rendita catastale × 1,05

dove 1,05 è un coefficiente fisso, corrispondente appunto all’aumento del 5%. Moltiplicando la rendita catastale per 1,05, si ottiene il valore della rendita catastale incrementato del 5%.

A questo punto bisogna applicare il

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moltiplicatore previsto per la categoria catastale dell’immobile. Per le abitazioni (categoria A, escluso A/10), il moltiplicatore è 160.

Quindi l’operazione da effettuare è:

Base imponibile = Rendita rivalutata × 160

In questo modo è possibile calcolare la base imponibile IMU per le varie tipologie di immobili.

Analizziamo insieme i componenti:

In parole semplici, la formula serve per determinare il valore su cui verrà calcolata l’IMU. Partendo dalla rendita catastale, che viene prima rivalutata (aumentata del 5%) e poi moltiplicata per un coefficiente specifico (in questo caso 160), si ottiene la base imponibile.

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Esempio pratico

Supponiamo che la rendita catastale di un’abitazione (categoria catastale A) sia di 500 euro.

Rendita rivalutata: 500 euro × 1,05 = 525 euro

Base imponibile: 525 euro × 160 = 84.000 euro

Quindi, in questo caso, l’IMU verrà calcolata su un valore di 84.000 euro.

La base imponibile, una volta calcolata, va poi moltiplicata per l’aliquota IMU stabilita dal Comune in cui si trova l’immobile per ottenere l’importo dell’imposta da versare. Pertanto l’ultimo passaggio consiste nell’applicare l’aliquota IMU prevista dal proprio Comune per le seconde case. L’aliquota base per le seconde case è generalmente dello 0,86% (8,6 per mille), ma i Comuni possono deliberare aliquote diverse, ed anche maggiori, entro i limiti massimi stabiliti dalla legge (attualmente pari al 11,4 per mille, cioè all’1,14%).

IMU dovuta = Base imponibile × Aliquota

In parole semplici, per calcolare l’IMU che devi pagare, devi moltiplicare la base imponibile (cioè il valore “fiscale” dell’immobile) per l’aliquota stabilita dal tuo Comune.

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Esempio pratico

Riprendiamo l’esempio precedente in cui la base imponibile era di 84.000 euro. Supponiamo che il Comune abbia stabilito un’aliquota IMU del 1,06% per le abitazioni principali.

L’IMU dovuta sarà:

84.000 euro × 0,0106 (1,06% espresso in decimale) = 889,40 euro.

Quindi, in questo caso, l’IMU da versare per l’abitazione sarà di 889,40 euro. Il versamento dovrà essere eseguito in due rate di pari importo, la prima entro il 16 giugno e la seconda entro il 16 dicembre di ogni anno.

Puoi sapere qual è l’aliquota IMU reperendo tale informazione presso il tuo Comune. Solitamente, i Comuni pubblicano le aliquote sul proprio sito web o le rendono disponibili presso gli uffici tributi.

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