Pensione anticipata per gli invalidi
I lavoratori invalidi possono pensionarsi prima degli altri?
Gli invalidi, rispetto alla generalità dei lavoratori, hanno la possibilità di anticipare la pensione, in quanto la normativa li tutela a causa della loro ridotta capacità lavorativa. Attenzione, però: non tutti gli invalidi possono accedere in anticipo alla pensione, ma soltanto coloro che possiedono determinati requisiti. Il momento dell’uscita dal lavoro ed il tipo di trattamento spettante, poi, sono differenti a seconda della gravità dell’invalidità e della gestione previdenziale a cui è iscritto il lavoratore.
Ma procediamo per ordine e vediamo quali sono, attualmente, le possibilità di pensionarsi per i lavoratori invalidi a seconda della riduzione della loro capacità lavorativa.
Indice
Invalidità superiore a 2/3
Gli invalidi superiori a 2/3, la cui capacità residua di lavoro, dunque, è inferiore a un terzo, non possono pensionarsi in anticipo ma possono ottenere l’assegno ordinario d’invalidità. Si tratta di un assegno, calcolato allo stesso modo della pensione, che l’Inps riconosce se si possiedono almeno 5 anni di contributi, di cui 3 accreditati nell’ultimo quinquennio.
Invalidi dal 74% in su
Per i lavoratori che hanno una percentuale d’invalidità pari o superiore al 74%, invece, i benefici per la pensione riconosciuti sono diversi:
- maggiorazione contributiva pari a 2 mesi per ogni anno di lavoro, sino a un massimo di 5 mesi nella vita lavorativa; in parole semplici, ogni 12 mesi di lavoro sono riconosciuti 2 mesi di contributi in più, che servono per pensionarsi prima;
- possibilità di accedere, se in possesso di 30 anni di contributi e 63 anni di età, all’Ape sociale, cioè all’anticipo pensionistico pagato dallo Stato;
- possibilità di accedere, se in possesso di 41 anni di contributi e se lavoratori precoci (con almeno 12 mesi di contributi da effettivo lavoro accreditati prima dei 19 anni di età), alla pensione anticipata;
- possibilità di ottenere l’assegno d’invalidità civile, pari a 279,47 euro al mese (per l’anno 2017), senza necessità di aver versato contributi, se il reddito annuo non supera 4800,38 euro.
Invalidi dall’80% in su
I lavoratori dipendenti del settore privato, se in possesso di un’invalidità pari o superiore all’80%, possono ottenere la
Invalidi totali
I trattamenti ai quali possono accedere gli invalidi al 100%, o meglio gli inabili (in quanto la capacità lavorativa residua è pari a zero), sono differenti a seconda della gravità delle condizioni di salute.
In particolare:
- chi possiede un’inabilità assoluta e permanente a qualsiasi attività lavorativa ha diritto a ricevere immediatamente la pensione d’inabilità, se in possesso di almeno 5 anni di contributi, di cui 3 versati nell’ultimo quinquennio; in caso contrario ha il diritto a ottenere la pensione per invalidi civili totali, se il reddito annuo non supera 16532,10 euro;
- chi possiede un’inabilità a proficuo lavoro può ottenere, invece, la pensione d’inabilità se dipendente pubblico e in possesso di almeno 15 anni di servizio;
- lo stesso trattamento può essere ottenuto dal dipendente pubblico che possiede un’inabilità alle mansioni: in questo caso, però, possono essere necessari almeno 20 anni di servizio, a seconda dell’ente da cui il lavoratore dipende; inoltre, la pensione non può essere riconosciuta se è possibile adibire il lavoratore a mansioni equivalenti.
Invalidi per infortunio o malattia professionale
Se un lavoratore subisce un infortunio, o gli viene diagnosticata una malattia professionale (causata, cioè, dal tipo di lavoro o dall’ambiente di lavoro), a seconda del grado d’inabilità riscontrato può ricevere un trattamento in forma di rendita, in pratica una sorta di pensione, erogata dall’Inail.
Per approfondire l’argomento, vi invitiamo a leggere: Inail, rendita diretta per inabilità permanente.