Come salvaguardare la salute del bambino in gravidanza

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La maternità induce la donna ad un’attenzione particolare verso il proprio stile di vita e ad attuare precauzioni per tutelare il benessere del nascituro.

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Nel corso della gestazione tra la mamma e il nascituro si instaura un rapporto di interdipendenza reciproca tale per cui l’esposizione della donna a comportamenti o fattori potenzialmente a rischio per lo sviluppo del feto possono compromettere irrimediabilmente la salute del feto. Al tempo stesso eventuali eventi drammatici a carico del feto (morte intrauterina) se non vengono diagnosticati precocemente possono mettere a repentaglio la vita della donna. La tutela della maternità è un dovere della società e a tal fine vengono garantite alla donna le prestazioni per assicurare

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come salvaguardare la salute del bambino in gravidanza.

La gravidanza

La gravidanza è il periodo durante il quale, a seguito della fecondazione dell’ovulo femminile da parte dello spermatozoo maschile, il prodotto del concepimento si sviluppa fino al momento del parto che rappresenta il momento di distacco del nascituro dal grembo materno.

La gravidanza si calcola in settimane a partire dall’inizio dell’ultimo ciclo mestruale, dura da 38 a 41 settimane. Dopo circa una settimana dalla fecondazione si ha l’annidamento (impianto dell’ovulo) nella parete dell’utero e a partire dalla seconda settimana si sviluppa la placenta, organo che mette in comunicazione la madre con il feto, si trova a ridosso della parete uterina e si collega al feto attraverso il cordone ombelicale.

La circolazione placentare assicura che ogni minuto circa 600 ml di sangue materno venga ricambiato nella placenta senza che vi sia rimescolamento tra sangue materno e sangue fetale.

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Gli scambi tra sangue materno e sangue fetale avvengono attraverso la barriera emato-placentare:

Le funzioni della placenta sono molteplici:

Sviluppo prenatale

Lo

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sviluppo prenatale è un processo dinamico attraverso il quale, dall’unione della cellula uovo e dello spermatozoo, si giunge alla formazione di un essere umano. La fecondazione della cellula uovo da parte dello spermatozoo determina la formazione dello zigote, embrione unicellulare, che contiene il patrimonio genetico dell’individuo rappresentato dai 46 cromosomi.

Le fasi dello sviluppo fetale possono essere suddivise in:

Lo sviluppo prenatale può presentare alterazioni a seguito di:

Gravidanza e alimentazione

Tuttavia, è importante non seguire regimi dietetici particolarmente restrittivi (paura di ingrassare) perché una

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malnutrizione materna può determinare problemi al feto quali il parto prematuro, feto sottopeso alla nascita ed espone il bambino a rischio futuro di obesità, malattie cardiache e ipertensione arteriosa.

L’alimentazione in gravidanza dovrebbe essere variegata, facendo attenzione ad alcuni alimenti che possono creare un rischio sia per la madre che per il feto:

L’assunzione di acido folico riduce il rischio di malformazioni quali i difetti del tubo neuronale con spina bifida o anecefalia, cardiopatie congenite e labio-palatoschisi.

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Gravidanza e malattie infettive

Le malattie infettive contratte in gravidanza possono essere dovute a virus, batteri o protozoi. Alcune infezioni hanno un decorso più grave e presentano complicanze importanti in qualunque periodo della gravidanza, altre infezioni determinano un quadro clinico variabile a seconda dell’epoca gestazionale.

Le infezioni possono essere:

Le infezioni prenatali determinano nel feto infezioni congenite di gravità variabile pertanto la donna potrebbe sottoporsi, a partire dal primo trimestre di gravidanza ad accertamenti per:

L’eliminazione di comportamenti a rischio limita la possibilità di infezione;

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Gravidanza e vaccinazione

In gravidanza si consiglia alla donna di sottoporsi al vaccino antinfluenzale con vaccini inattivati in qualunque periodo della gravidanza si trovi, ma soprattutto se si troveranno nel secondo o terzo trimestre di gravidanza durante la stagione influenzale, infatti si è osservato che la gravidanza aumenta il rischio di forme influenzali gravi e complicate pericolose per la salute della madre e quindi anche del nascituro.

Gravidanza e farmaci

L’assunzione dei farmaci in gravidanza è un fenomeno frequente, avviene il più delle volte su prescrizione medica, altre volte per automedicazione. La gestazione comporta variazioni fisiologiche che comportano modifiche nel metabolismo dei farmaci (assorbimento, tempo di svuotamento gastrico, escrezione). La maggior parte dei farmaci attraversa la placenta, ma gli effetti dipendono dalla sensibilità del feto alle

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sostanze chimiche.

Si possono suddividere in:

Particolare attenzione deve essere posta in presenza di patologie della mamma (epilessia, ipertensione, malattie cardiache, malattie psichiatriche) che richiedono l’assunzione di farmaci potenzialmente teratogeni.

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