Quando il funerale lo paga il Comune

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Spese funebri: vediamo a chi spetta il pagamento del funerale e quando, invece, il funerale è gratis perché lo paga in tutto o in parte il Comune

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La morte, lo sai cos’è? È una livella, diceva Totò. Sotto terra siamo tutti uguali e di certo non avremo problemi di soldi, che appartengono solo ai vivi. Il problema, però, è che prima dell’eterno risposo c’è il funerale che, come tutti sanno, non è gratis. Ecco che allora, in realtà, i soldi sono indispensabili non solo per vivere, ma anche per morire e godere di una “degna sepoltura”, tant’è che si sta discutendo anche circa l’introduzione di una tassa a dir poco macabra, chiamata appunto “tassa sulla morte” (per saperne di più, leggi:

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In arrivo la macabra “tassa sulla morte”). Cosa succede, invece, se non si hanno soldi per pagare il funerale? Sul punto è bene sapere che, in alcuni casi, il funerale lo paga il Comune. Vediamo quando. Prima però cerchiamo di comprendere cosa sono e come funzionano le spese per il funerale.

Spese funerarie: cosa sono e come funzionano

Le spese per le onoranze funebri sono da ricomprendere tra i pesi ereditari, cioè tra quegli oneri che sorgono in conseguenza dell’apertura della successione e, pur dovendo essere distinti dai debiti ereditari — ossia dai debiti esistenti in capo al defunto e che si trasmettono, con il patrimonio del medesimo, a coloro che gli succedono per legge o per testamento — gravano sugli eredi per effetto dell’acquisto dell’eredità, concorrendo a costituire il passivo ereditario, che è composto sia dai

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debiti del defunto sia dai debiti dell’eredità (per saperne di più leggi anche: Debiti del defunto: chi li paga?).

Sul punto, il Codice Civile [1] stabilisce che i coeredi contribuiscono tra loro al pagamento dei debiti e pesi ereditari in proporzione delle loro quote ereditarie, salvo che il testatore abbia altrimenti disposto. Come anticipato, le spese funerarie rientrano tra i pesi ereditari e, pertanto, vanno distribuite pro quota tra tutti i coeredi.

Funerale: chi lo paga

Alla luce di quanto sopra, le spese funerarie fanno parte della successione e, di conseguenza, gravano sugli eredi in forza dell’acquisto dell’eredità. Di conseguenza, gli eredi che accettano l’eredità non potranno sottrarsi dal loro pagamento.

Chi paga il funerale accetta tacitamente l’eredità?

In ogni caso occorre precisare che il pagamento delle spese funerarie da parte di un membro della famiglia costituisce l’espressione di un dovere morale e familiare prima ancora che giuridico, tanto da non poter essere ricondotto “tout court” all’adempimento di un peso ereditario. Si tratta, pertanto, di un atto che non può costituire

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accettazione tacita dell’eredità. L’avvenuto pagamento pro quota delle spese funerarie, dunque, non potrà essere considerato un atto implicante accettazione tacita dell’eredità.

Se il funerale costa troppo?

Le spese per le onoranze funebri rientrano tra i pesi ereditari che, sorgendo in conseguenza dell’apertura della successione, costituiscono, unitamente ai debiti del defunto, il passivo ereditario gravante su tutti gli eredi. Di conseguenza colui che ha anticipato tali spese ha diritto ad ottenerne il rimborso da parte degli altri eredi, sempre che non si tratti di spese eccessive e sostenute contro la loro volontà. Ed infatti, così come indicato dalla Cassazione in una recente sentenza, le spese per le onoranze funebri vanno sì divise tra gli eredi, ma deve trattarsi di spese giuste e non eccessive o sostenute contro la loro volontà degli altri coeredi [2].

Quando il funerale lo paga il Comune

Purtroppo sono sempre di più, in Italia, coloro che non possono permettersi un funerale per i propri cari o addirittura coloro che morendo, senza parenti prossimi e nullatenenti, hanno bisogno dello Stato per essere “traghettati nell’aldilà”.

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Ed infatti, generalmente gli enti locali si occupano di garantire le esequie ai defunti nullatenenti, affrontando le spese indispensabili che si rendano a tal fine necessarie. Sul punto, è importante distinguere i funerali sociali dai funerali gratuiti, detti anche funerali di povertà.

Funerali sociali e funerali gratuiti

I funerali di povertà sono gratuiti. A tal fine, il Comune stanzia una cifra fissa all’anno con la quale pagare il funerale ai poveri. A differenza dei cosiddetti funerali di povertà, per i funerali sociali il Comune chiede di praticare uno sconto del 50% perché i soggetti sono seguiti dai servizi sociali e si trovano in condizioni di particolare difficoltà. In seguito, la restante somma (circa mille euro) viene pagata dai parenti del defunto, quando sono in grado di farlo, o – come più spesso avviene – dal Comune.

Funerale pagato dal Comune: come funziona

Sul punto, è bene precisare che è insita nel potere d’ordinanza di ciascun Comune la determinazione delle singole condizioni per l’accesso ai funerali sociali e gratuiti ed anche il relativo procedimento amministrativo è regolato dal Regolamento di

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Polizia Mortuaria del Comune di riferimento, che è quello di residenza del defunto.

Più in generale, tuttavia, valgono le seguenti regole [3].

In sostanza, il Comune – in base ai criteri autonomamente stabiliti – esegue un’accurata verifica consistente nell’accertamento dello stato patrimoniale. Non trovato alcun bene, si accolla le spese per l’inumazione qualora non fossero reperibili familiari o questi (fino al 6° grado) siano a loro volta non abbienti, irreperibili o abbiano rinunciato all’eredità.

Spese funerarie: sono detraibili?

Chi ha pagato un funerale deve sapere che c’è la possibilità di detrarre dalle tasse le spese funerarie sostenute. Per tutti i dettagli e per sapere come detrarre dalle tasse le spese sostenute per un funerale, rimandiamo alla nostra guida: Funerale: come scaricare le spese dalle tasse

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