Successione: tempi e modalità di presentazione della dichiarazione
Dichiarazione di successione: chi deve presentarla ed entro quali termini? Come si compila ed invia all’Agenzia delle Entrate? Quali beni bisogna indicare?
Se un tuo familiare è deceduto, o se comunque sei diventato a qualsiasi titolo erede di una persona, ad esempio perché sei stato nominato nel suo testamento, devi sapere quali sono i tempi e le modalità di presentazione della dichiarazione di successione: è un adempimento molto importante, e non solo dal punto di vista fiscale, perché spesso è necessario per risolvere una molteplicità di rapporti pendenti del defunto, come il suo conto corrente bancario, il deposito titoli o l’intestazione dei beni immobili.
Indice
Dichiarazione di successione: termini di presentazione
La dichiarazione di successione deve essere presentata all’Agenzia delle Entrate entro il termine di 12 mesi dalla data di apertura della successione, che, salvi casi particolari, coincide con la data di morte del de cuius.
In un successivo paragrafo di questo articolo ti illustriamo le sanzioni previste in caso di omessa presentazione o di ritardo.
Dichiarazione di successione: quando è necessaria
La dichiarazione di successione è obbligatoria in tutti i casi in cui l’eredità comprende beni immobili, a prescindere dal loro valore, ed anche quando gli eredi sono il coniuge ed i parenti in linea retta. Questi soggetti, invece, sono esentati dalla presentazione della dichiarazione di successione se il valore dei beni dell’attivo ereditario (complessivamente considerato, quindi prima della ripartizione in quote) non supera i 100.000 euro.
In particolare, la dichiarazione di successione non è necessaria quando se l’eredità viene devoluta al coniuge ed ai parenti in linea retta del defunto, in linea ascendente o discendente (quindi ai genitori o ai figli, o anche ai nonni, nipoti, bisnonni e bisnipoti), con un attivo ereditario pari o inferiore ad un valore di 100.000 euro e non comprendente beni immobili o diritti reali immobiliari (come l’usufrutto, l’uso o l’abitazione di una casa). Basta, quindi, la presenza di un unico immobile – anche se di valore inferiore a 100mila euro – a rendere necessaria la presentazione della dichiarazione.
Dichiarazione di successione: soggetti obbligati
È importante chiarire che l’obbligo di presentare la dichiarazione di successione non riguarda soltanto gli eredi in senso stretto – ossia coloro che hanno accettato l’eredità, in modo esplicito o tacito – ma anche i semplici chiamati all’eredità, che sono ancora eredi potenziali, in quanto non hanno ancora deciso se accettare o rifiutare, ed i legatari, cioè coloro che, per testamento, hanno acquisito alcuni specifici beni o diritti del defunto, e non una quota dell’eredità stessa.
Inoltre sono tenuti a presentare la dichiarazione di successione anche i rappresentanti legali degli eredi o dei legatari (ad esempio, i genitori di un figlio deceduto quando era ancora minorenne), gli esecutori testamentari, gli amministratori o i curatori dell’eredità giacente ed, infine, i trustee, ossia gli amministratori del trust, un patrimonio separato in cui erano confluiti i beni del disponente defunto.
In ogni caso, se vi sono più soggetti tenuti alla presentazione della dichiarazione di successione, l’obbligo è adempiuto quando vi provvede uno soltanto di essi, senza alcun ordine preferenziale.
Chi rinuncia all’eredità, o al legato, entro 12 mesi dalla data di apertura della successione non è tenuto a presentare la dichiarazione, ma deve informare l’Agenzia delle Entrate, inviando una copia autentica dell’atto notarile, o ricevuto dal cancelliere del tribunale, comprovante l’avvenuta rinuncia.
Dichiarazione di successione: modalità di presentazione
La dichiarazione di successione deve essere
A seguito del corretto invio della dichiarazione, il sistema dell’Agenzia delle Entrate, rilascia una ricevuta contenente gli estremi dell’avvenuta registrazione negli archivi elettronici: questo documento – che è disponibile nel “cassetto fiscale” del dichiarante e di tutti gli eredi indicati in dichiarazione – serve per ottenere dalle banche il trasferimento dei depositi e conti correnti del defunto in favore degli eredi.
La dichiarazione di successione comporta anche il contestuale pagamento – se dovuto – delle imposte ipotecarie e catastali
Dichiarazione di successione non presentata: sanzioni
L’omessa presentazione della dichiarazione di successione è punita con una sanzione amministrativa pecuniaria compresa tra un minimo del 120% ed un massimo del 240% dell’imposta di successione liquidata dall’Agenzia delle Entrate. Se non è dovuta imposta, si applica la sanzione fissa da 250 a 1.000 euro.
Il ritardo di presentazione non superiore a 30 giorni oltre la scadenza del termine prevede il dimezzamento delle suddette sanzioni: dunque si paga dal 60% al 120% dell’imposta di successione liquidata, o, se non è dovuta imposta, la sanzione amministrativa da 150 a 500 euro. Il tardivo versamento dell’imposta, dopo la regolare presentazione della dichiarazione, è soggetto ad una sanzione del 30% dell’importo dovuto e non versato, più gli interessi commisurati alla durata del ritardo.
Dichiarazione di successione: approfondimenti
Per informazioni di dettaglio, leggi la nostra guida “Dichiarazione di successione: come fare e quando“.