Come sapere se si ha diritto al gratuito patrocinio?
Avvocato gratis: a chi spetta e quali sono i limiti di reddito per avvalersene. Come presentare l’istanza di ammissione e quali documenti allegare.
Come sapere se si ha diritto al gratuito patrocinio? È bene accertarsene subito, prima di vedersi respingere, in modo inaspettato, la domanda di ammissione, ed essere così costretti a pagare da soli tutte le spese legali.
La legge, purtroppo, costa: la sua applicazione passa il più delle volte attraverso una lunga causa civile o un delicato processo penale, e in entrambi i casi bisogna sostenere le spese per l’assistenza e la difesa legale, oltre ad alcuni oneri come il contributo unificato da versare allo Stato. È vero chi alla fine vince viene, o dovrebbe essere, rimborsato dei costi sostenuti, ma intanto ha dovuto anticiparli, e non tutti possono, perché economicamente non sono in grado.
Per venire incontro a queste situazioni, la legge consente ai meno abbienti di avvalersi del patrocinio a spese dello Stato, che permette, in estrema sintesi, di avere l’avvocato gratis e di instaurare le cause, o di difendersi nei processi, a costo zero. Ma in pratica come sapere se si ha diritto al gratuito patrocinio? Te lo spieghiamo in questo articolo: ti diremo a chi spetta e quali sono i limiti di reddito da non superare per poter beneficiare di questa importante possibilità. Ci sono anche dei casi in cui si ha diritto al gratuito patrocinio a prescindere dal reddito.
Indice
Chi ha diritto al gratuito patrocinio?
Il patrocinio a spese dello Stato
In tutti questi ambiti il gratuito patrocinio serve ai meno abbienti per poter esercitare in via giudiziaria un proprio diritto, purché non sia manifestamente infondato, e di difendersi da un’accusa di reato, o anche per costituirsi parte civile nell’ambito di un processo penale.
Così l’avvocato è gratis per chi lo nomina e si avvale delle sue prestazioni, che vengono remunerate dallo Stato secondo un particolare tariffario. L’avente diritto al gratuito patrocinio può nominare un avvocato di propria fiducia (quindi non deve necessariamente avvalersi di quello d’ufficio), scegliendo, però, il nominativo esclusivamente tra quelli dei professionisti ricompresi negli appositi elenchi tenuti dal Coa (Consiglio dell’Ordine degli Avvocati) territoriale: infatti non tutti gli avvocati del libero foro rientrano in questo speciale albo.
Sono sempre esclusi dal gratuito patrocinio i condannati in via definitiva per associazione a delinquere di stampo mafioso [1] o per i delitti di produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti o psicotrope [2] e per reati tributari che hanno comportato evasione fiscale [3].
Come si ottiene il gratuito patrocinio?
La possibilità di ottenere il gratuito patrocinio non è automatica, bensì è subordinata a un giudizio positivo di ammissione da parte dell’autorità giudiziaria davanti alla quale si svolge il procedimento, e che deve preliminarmente verificare la sussistenza dei requisiti.
Il giudice deve valutare, innanzitutto, la fondatezza delle ragioni del richiedente, così escludendo quelle che appaiono assurde o pretestuose, e poi deve considerare i precisi limiti di reddito che ora ti esponiamo.
Quali sono i limiti di reddito per il gratuito patrocinio?
I limiti di reddito valevoli negli anni 2023 e 2024 per l’ammissione al patrocinio a spese dello Stato (gli importi vengono adeguati ogni biennio, con decreto ministeriale, in base all’andamento dell’inflazione misurato dall’Istat) sono pari a
Solo per i procedimenti penali, il limite di reddito da non superare per poter usufruire del gratuito patrocinio è aumentato di 1.032,91 euro per ogni familiare convivente.
Chi ha diritto al gratuito patrocinio senza limiti di reddito?
Eccezionalmente e in deroga alle suddette soglie, la vittima di determinati reati – violenza sessuale, stalking, maltrattamenti in famiglia e in danno dei minori – può ottenere il gratuito patrocinio a prescindere dal suo reddito, dunque anche quando supera i limiti. Trovi maggiori dettagli su queste situazioni in “Gratuito patrocinio: per chi non vale il limite di reddito?“.
Come si calcola il reddito ai fini del gratuito patrocinio?
Per la determinazione della cifra si calcola il reddito annuo imponibile lordo
L’Isee, invece, non rileva ai fini del gratuito patrocinio: il reddito si dimostra con la dichiarazione dei redditi più recente, quindi con il modello 730, e, in caso di mancata presentazione perché non vi era l’obbligo, con i suoi equipollenti, come la certificazione unica (Cu) dell’unico rapporto di lavoro dipendente o di trattamento pensionistico. Per maggiori dettagli leggi “Gratuito patrocinio: calcolo della soglia di reddito“.
A chi presentare domanda di gratuito patrocinio?
La domanda di ammissione al gratuito patrocinio va presentata, in carta semplice e in doppia copia (una è per l’Agenzia delle Entrate) alla segreteria del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati territorialmente competente in relazione all’ufficio giudiziario di instaurazione del procedimento. Ogni Coa dispone di un
Nei procedimenti penali, l’istanza deve essere depositata presso la cancelleria del magistrato titolare del fascicolo processuale. L’imputato detenuto può proporre l’istanza tramite il direttore del carcere.
Cosa allegare alla domanda di gratuito patrocinio?
L’ammontare dei redditi del richiedente gratuito patrocinio può essere – in alternativa alla produzione della dichiarazione dei redditi e dei documenti equipollenti, come la certificazione unica – autocertificato dal richiedente, con l’avvertenza che in caso di falsità ed omissioni anche parziali si potrà incorrere nel reato di dichiarazioni mendaci [5], perseguibile d’ufficio e punito con la pena della reclusione da uno a cinque anni e con la multa da euro 309,87 a euro 1.549,37, più il recupero dal responsabile delle somme corrisposte dallo Stato.
L’istanza deve contenere anche l’impegno a comunicare tempestivamente le eventuali future
In caso di nucleo familiare plurimo, alla domanda occorre allegare lo stato di famiglia del richiedente e indicare i codici fiscali dei componenti, per consentire agli Uffici le verifiche sull’eventuale superamento della soglia reddituale. In tutti i casi, per evitare errori ed omissioni (che, come abbiamo visto, potrebbero comportare la perdita del beneficio e l’instaurazione di un procedimento penale), è bene farsi assistere, nella quantificazione dei redditi di riferimento, dal proprio commercialista, Caf o Patronato.