Multa rateizzata: che succede se interrompo i pagamenti?

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Quali conseguenze se il piano dei versamenti non viene rispettato entro le scadenze mensili previste e si saltano alcune rate: cosa comporta la decadenza.

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L’importo delle sanzioni amministrative pecuniarie per violazione alle norme di circolazione stradale può essere esoso, arrivando facilmente a diverse centinaia o migliaia di euro per una singola infrazione – si pensi agli eccessi di velocità per oltre 40 km/h oltre il limite massimo consentito e ai casi di circolazione con un veicolo sottoposto a fermo, con multe massime che sfiorano quasi gli 8.000 euro – senza contare, ovviamente, i casi di violazioni plurime e ripetute, che fanno salire ulteriormente la cifra complessiva dovuta.

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In molti casi è comunque possibile, anziché saldare tutto in un’unica soluzione, ottenere la rateizzazione dell’importo totale, anche quando i carichi sono stati iscritti a ruolo ed affidati all’Agenzia Entrate Riscossione. Ma quando la multa è rateizzata che succede se interrompo i pagamenti prima di aver saldato l’intero importo dovuto? È una domanda che i nostri lettori ci pongono frequentemente e fanno bene: è importante conoscere le conseguenze di questo inadempimento, che sono alquanto diverse da quelle previste per i debiti tributari, ed anche più severe, considerato che la multa stradale è già, di fatto, una sanzione.

Nel presente articolo metteremo anche a confronto le modalità di rateazione previste per le multe stradali con quelle, più generali e per certi aspetti più favorevoli, stabilite per la rateizzazione di tutte le cartelle esattoriali, che – oltre ai debiti tributari, contributivi ed alle ordinarie sanzioni amministrative – comprendono anche i verbali non pagati di accertamento delle infrazioni al Codice della strada, quando i carichi sono stati iscritti a ruolo e passati all’Agenzia Entrate Riscossione per il recupero.

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In questo modo potrai valutare se ti conviene rateizzare subito la multa con l’organo accertatore oppure attendere che la sanzione si trasformi in carico esattoriale riscuotibile e venga riportata nella successiva cartella di pagamento, perché in alcuni casi le condizioni della rateizzazione con AER sono più “generose” verso il debitore, mentre i limiti specifici per la rateazione ottenibile ai sensi del Codice della strada sono molto più stringenti.

Quando si può rateizzare la multa

Le sanzioni per una o più violazioni al Codice della strada possono essere rateizzate in pagamenti mensili, su domanda del trasgressore, quando:

Le condizioni che abbiamo sintetizzato sono stabilite dall’

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articolo 202 bis del Codice della strada; cliccando sul link trovi tutte le risposte alle domande ricorrenti sull’argomento.

Multa rateizzata: quante rate?

Il numero di rate di ripartizione del pagamento dipende dalle concrete condizioni economiche del richiedente e dall’entità della somma complessiva da pagare, ma l’articolo 202 bis del Codice della strada fissa i seguenti limiti massimi generali:

In tutti i casi, l’importo di ciascuna rata non può essere inferiore a 100 euro (mentre nelle rateizzazioni dei carichi affidati all’Agente di Riscossione il limite scende a soli 50 euro) e sulle somme si applicano gli interessi al tasso legale [1].

Rateizzazione con Agenzia Entrate Riscossione: cosa cambia?

Tieni presente che se rateizzi le multe stradali (da sole o insieme ad altri carichi esattoriali contenuti nelle cartelle di pagamento) con l’

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Agenzia Entrate Riscossione anziché con l’organo accertatore della violazione puoi beneficiare di condizioni diverse e più vantaggiose, come:

Per approfondire queste modalità leggi l’articolo: “Come funziona la rateizzazione delle cartelle esattoriali” e la nostra “Guida completa alla rateizzazione“.

Rateizzazione non rispettata: quali conseguenze?

Se il piano dei versamenti stabilito non viene rispettato, e dunque mancano uno o più pagamenti rateali entro le scadenze programmate, «il debitore decade automaticamente dal beneficio della rateazione

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»: lo prevede l’articolo 202 bis, comma 7, del Codice della strada.

È importante notare che questa decadenza si verifica automaticamente con il mancato pagamento della prima rata, o, successivamente, di due rate qualsiasi tra quelle previste (mentre con Agenzia Entrate Riscossione la decadenza avviene, sempre automaticamente, con il mancato pagamento di 8 rate, anche non consecutive).

Ciò comporta diverse conseguenze negative per il debitore inadempiente: il debito residuo dovrà essere pagato in unica soluzione, cioè tutto insieme, altrimenti scatteranno le procedure di riscossione coattiva, con il pignoramento di conti correnti, stipendi, pensioni ed altri emolumenti, come le fatture per gli imprenditori, i professionisti e gli altri soggetti Iva.

A tal proposito l’articolo 203 comma 3 del Codice della strada stabilisce che il verbale di accertamento della violazione, ossia quello con cui era stata irrogata la multa poi rateizzata ma rimasta ancora in parte da pagare, «costituisce titolo esecutivo per una somma pari alla metà del massimo della sanzione amministrativa edittale e per le spese di procedimento»: ciò significa, in pratica, che l’azione esecutiva può essere avviata immediatamente, senza bisogno di passaggi intermedi per l’accertamento giudiziale del credito.

Inoltre la decadenza automatica dai benefici della rateazione comporta che l’eventuale fermo amministrativo sul veicolo – che era stato sospeso con il pagamento della prima rata – tornerà in vigore, e dunque non si potrà più circolare con quel mezzo sino a quando il debito non verrà estinto. Per maggiori dettagli leggi l’articolo: “Come risolvere fermo amministrativo“.

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