Bollo auto: come funziona la tassa automobilistica
Esenzioni e criteri di pagamento del bollo auto; come si calcola e dove pagare la tassa automobilistica.
Il bollo auto è una imposta indiretta: è collegata cioè non al reddito ma ad un consumo (l’acquisto e quindi la proprietà dell’automobile). Ciò nonostante essa grava su un gran numero di contribuenti, quasi al pari di un’imposta diretta (come ad esempio l’Irpef). Questo perché della macchina difficilmente si può fare a meno. Peraltro, da quando la tassa automobilistica scatta sulla proprietà e non sul semplice uso del mezzo, basta essere intestatari di un veicolo per dover effettuare il versamento. Forse proprio questo rende il bollo auto un’imposta odiata (e anche evasa). A ciò si aggiunge il fatto che tale disciplina è composta per una parte dalla normativa nazionale e per l’altra da quella regionale, il che ne rende l’applicazione e la comprensione tutt’altro che agevole. Al fine di fare chiarezza su tale materia, ecco una
Indice
Qual è la legge che regola il bollo auto?
La tassa automobilistica, più nota come bollo auto, è disciplinata dal DPR n. 39 del 5 febbraio 1953. Si tratta, quindi di una normativa assai risalente nel tempo sulla quale hanno inciso poche modifiche. La stessa è tuttavia integrata da leggi regionali che variano da territorio a territorio e che, comunque, devono rispettare la cornice fissata a livello nazionale.
Chi gestisce il bollo auto?
La tassa automobilistica è un’imposta regionale gestita pertanto dalle Regioni e dalle Province autonome di Bolzano e Trento. Invece in Friuli Venezia Giulia e in Sardegna il bollo auto è gestito dall’Agenzia delle Entrate.
Il bollo auto viene riscosso dall’Agente della Riscossione incaricato dalla stessa Regione o dalla Provincia autonoma. In Friuli e Sardegna invece, essendo gestita dall’Agenzia delle Entrate, la riscossione viene gestita da Agenzia Entrate Riscossione.
In alcune Regioni, prima dell’invio della cartella esattoriale, il contribuente riceve l’avviso di accertamento con cui gli viene contestato l’omesso versamento dell’imposta. Altre Regioni, invece, hanno emanato una disciplina che prevede la riscossione diretta tramite l’Esattore. Pertanto il proprietario del veicolo riceve direttamente la cartella senza avvisi preventivi.
Scadenze bollo auto
Il bollo auto va pagato una volta all’anno. Non c’è possibilità di pagamento rateale.
Il pagamento del bollo auto dell’anno in corso
Nel caso di acquisto di veicolo nuovo, il bollo deve essere pagato entro la fine del mese nel quale è avvenuta l’immatricolazione. Se tuttavia l’acquisto è avvenuto negli ultimi 10 giorni del mese, il proprietario può versare la tassa entro la fine del mese successivo.
Se l’ultimo giorno del mese è un sabato, una domenica o un giorno festivo si può versare il bollo il giorno dopo.
Il mese di immatricolazione deve essere sempre pagato per intero.
Invece per le auto usate acquistate da un rivenditore, per il primo bollo vale la data di autentica notarile dell’atto di vendita.
Esiste una tolleranza nel pagamento del bollo auto?
La legge ammette una tolleranza: il ritardo consentito nel pagamento del bollo, senza applicazioni di more, è fino al mese successivo a quello della scadenza. Ad esempio, per un’auto immatricolata a marzo, il bollo scadrebbe il 31 dello stesso mese di ogni anno. Tuttavia il contribuente ha tempo fino al 30 aprile.
In caso di ritardo nel pagamento, sono previste sanzioni e interessi. Tuttavia, è possibile usufruire del ravvedimento operoso, che consente di ridurre le sanzioni se il pagamento viene effettuato entro un certo periodo di tempo.
Chi deve pagare il bollo auto?
La tassa è dovuta periodicamente, di anno in anno, dal proprietario del veicolo immatricolato in Italia. A dover pagare il bollo è colui che risulta proprietario il giorno della scadenza del bollo stesso, anche se il veicolo è stato acquistato da poco.
Bisogna pagare il bollo indipendentemente dall’utilizzo dell’auto su strade pubbliche. Quindi, chi lascia la macchina in garage deve ugualmente versare l’imposta automobilistica.
Il possesso è presunto in base a quanto risulta dal Pubblico registro automobilistico (Pra) per tutti i veicoli soggetti ad iscrizione. Così, se una persona subisce il furto, deve recarsi al Pra e dichiarare la perdita del possesso: solo da questo momento non dovrà più pagare il bollo.
In particolare la legge [1]
- proprietari;
- usufruttuari;
- acquirenti con patto di riservato dominio;
- ovvero utilizzatori a titolo di locazione finanziaria (leasing).
Quando non bisogna pagare il bollo auto?
L’obbligo di pagare il bollo auto cessa con la cancellazione dei veicoli dal registro nonché in caso di furto dal momento della dichiarazione di perdita del possesso.
La Cassazione ha ribadito che il contribuente rimane obbligato al pagamento della tassa fino alla effettiva cancellazione del veicolo dal Pra (nella fattispecie considerata il contribuente aveva ceduto il veicolo per la demolizione ad un soggetto a ciò non autorizzato, ma ad una autocarrozzeria).
In ogni caso, la tassa automobilistica deve essere versata alla Regione o alla Provincia Autonoma in cui i soggetti proprietari dei veicoli hanno la residenza anagrafica.
L’auto soggetta a fermo amministrativo
Auto soggetta a fermo amministrativo: il bollo si paga?
La legge impone il pagamento del bollo anche per le auto sottoposte a fermo amministrativo, ad esempio a seguito di omesso versamento di cartelle esattoriali. Le Regioni però possono prevedere delle esenzioni. Pertanto, prima di effettuare il versamento, bisognerà informarsi presso l’ente locale competente per territorio.
Trasferimento di proprietà: chi deve pagare il bollo auto?
Il soggetto obbligato al pagamento del bollo auto è colui che risulta proprietario del veicolo al PRA alla scadenza del termine utile per il pagamento (Cass. sent. n. 23593/2023, n. 12961/2019, n. 23528/2023). Questo significa che, fino a quando il passaggio di proprietà non viene trascritto al PRA, l’intestatario rimane responsabile del pagamento della tassa.
Se vendi un’auto ma il passaggio di proprietà non viene registrato al PRA, continuerai ad essere responsabile del pagamento del bollo fino a quando la trascrizione non sarà effettuata
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Esenzioni dal pagamento del bollo auto
Il bollo auto non si paga inoltre nei seguenti casi:
- auto adibite al trasporto di disabili;
- veicoli di proprietà di persone con gravi disabilità (sordomuti, portatori di handicap psichici, coloro che hanno difficoltà nella deambulazione o hanno delle capacità motorie ridotte) ma solo se di cilindrata inferiore ai 2.0 cc (per i veicoli a benzina) o 2.8 cc (per quelli a gasolio);
- di solito le auto elettriche, ma solo per i primi 5 anni dall’acquisto. Sul punto, in verità, ogni Regione ha previsto una propria normativa. Le abbiamo sintetizzate tutte nella guida Bollo auto regione per regione;
- auto ad emissioni zero;
- veicoli a metano nella Regione Lombardia e nella Regione Piemonte (nel resto d’Italia l’importo del bollo è ridotto al 25%);
- auto storiche, con età maggiore o uguale ai 30 anni. Invece i veicoli ventennali, cioè con età che va dai 20 ai 29 anni, devono pagare il bollo. Per i veicoli ultratrentennali l’esenzione opera automaticamente, non occorrendo l’iscrizione a un registro storico. Va precisato, però, che nel caso in cui il veicolo venga utilizzato su una pubblica strada, e quindi circoli, è soggetto al pagamento di una tassa di circolazione chiamata mini-bollo pari a 28,40 euro per gli autoveicoli ed a 11,36 euro per i motoveicoli.
Per una trattazione completa sull’argomento leggi
Cosa fare se l’auto viene rubata?
In caso di furto del veicolo, per essere esonerati dal pagamento del bollo auto, è necessario:
- denunciare il furto alle autorità competenti (Polizia o Carabinieri);
- richiedere la perdita di possesso al PRA, presentando la denuncia di furto.
La perdita di possesso deve essere annotata al PRA per interrompere l’obbligo di pagamento del bollo (Cass. sent. n. 23593/2023). Fino a quando non viene effettuata questa annotazione, l’intestatario al PRA rimane responsabile del pagamento della tassa.
Auto in leasing: si paga il bollo?
La legge [2] stabilisce che, dal 1° gennaio 2016, gli utilizzatori a titolo di locazione finanziaria, sulla base del contratto annotato al PRA e fino alla data di scadenza del contratto medesimo, sono tenuti in via esclusiva al pagamento della tassa automobilistica regionale. La responsabilità solidale della società di leasing è configurabile soltanto nella particolare ipotesi in cui questa abbia provveduto, in base alle modalità stabilite dall’ente competente, al pagamento cumulativo, in luogo degli utilizzatori, delle tasse dovute per i periodi compresi nella durata del contratto di locazione finanziaria.
Come si calcola il bollo auto?
L’importo del bollo auto varia a seconda della tipologia di veicolo.
Nel sito dell’Agenzia delle Entrate www.agenziaentrate.gov.it è possibile calcolare il bollo auto nel periodo di pagamento (che coincide con il mese successivo alla scadenza).
È possibile calcolare automaticamente il bollo:
- in base alla targa del veicolo: il sistema conosce già la classe ambientale di appartenenza del veicolo;
- in base ai KW o ai CV del veicolo.
Se il calcolo viene effettuato in una data successiva al periodo di pagamento, il servizio calcola anche le eventuali sanzioni e interessi.
Quando si prescrive il bollo auto?
Il bollo auto si prescrive in tre anni che decorrono dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui il pagamento è scaduto. La stessa prescrizione vale anche per la cartella esattoriale per bollo auto. Ciò significa che, trascorsi tre anni dalla scadenza del termine per il pagamento, senza che sia stata notificata alcuna richiesta di pagamento, il bollo auto si prescrive e non è più dovuto.
Se il bollo scade nel 2020 e non ricevi alcuna comunicazione entro il 31 dicembre 2023, il diritto alla riscossione è prescritto.
La notifica di un avviso di accertamento, di una cartella di pagamento, di una intimazione di pagamento o di un preavviso di fermo auto interrompono la prescrizione e la fanno decorrere nuovamente da capo a partire dal giorno successivo.
Superbollo
A partire dall’anno 2011, per le autovetture e per gli autoveicoli per il trasporto promiscuo di persone e cose di maggior potenza è dovuta una addizionale erariale della tassa automobilistica anche chiamata super bollo. Dal 2012, l’addizionale è pari a 20 euro per ogni chilowatt di potenza del veicolo superiore a 185 chilowatt.
Sul punto leggi Superbollo auto: chi lo deve pagare?
Come pagare il bollo auto?
Il pagamento del bollo auto può avvenire presso le seguenti sedi:
- uffici postali;
- tabaccherie abilitate e ricevitorie del lotto;
- agenzie di pratiche auto convenzionate;
- delegazioni ACI;
- banche convenzionate anche tramite servizio telematico. In relazione al versamento presso gli sportelli bancari, ovvero mediante Bancomat, Internet Banking, ecc., è necessario rivolgersi alla Regione/Provincia autonoma di competenza;
- Telebollo: pagamento a mezzo telefono gestito dall’ACI (numero 199711711);
- Bollonet (pagamento tramite Internet gestito dall’ACI, www.aci.it);
- pagamento in rete gestito dalle Poste italiane (www.poste.it).
Bollo auto per veicoli dei residenti all’estero
Per le auto importate temporaneamente in Italia ed appartenenti a persone residenti stabilmente all’estero esiste una particolare disciplina. In particolare è prevista l’esenzione dal pagamento della tassa automobilistica per un periodo di tre mesi.
Decorso il trimestre, i suddetti veicoli importati temporaneamente possono circolare in Italia per altri nove mesi contro il pagamento di 1/12 della tassa annuale per ciascun mese di soggiorno (oltre il terzo e sino al dodicesimo mese).
L’esenzione trimestrale è subordinata alla sussistenza della reciprocità di trattamento da parte:
- del Paese terzo non appartenente all’Unione europea;
- oppure del Paese terzo non aderente all’Accordo sullo Spazio economico europeo con il quale sussiste un adeguato scambio di informazioni.
Che succede se non paghi il bollo auto?
Se non paghi il bollo auto, la Regione procede ad applicare le sanzioni sul ritardo e a iscrivere a ruolo il proprio credito. Credito la cui riscossione viene assegnata ad Agenzia Entrate Riscossione o alla società di riscossione dei tributi locali. Dopo 60 giorni dalla notifica della cartella, quest’ultima potrà:
- avviare il pignoramento dei beni del contribuente, ad esempio conto corrente, quinto dello stipendio o della pensione;
- iscrivere il fermo amministrativo su qualsiasi mezzo del contribuente, non necessariamente quello a cui si riferisce il bollo. Il fermo deve essere preceduto da un preavviso 30 giorni prima. Per cancellare il fermo è possibile chiedere la rateazione e pagare la prima rata. Non è possibile rottamare il mezzo col fermo a meno che non sia divenuto un rifiuto pericoloso.